Il cammino verso un’intesa tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle in vista delle Regionali in Campania si presenta tutto in salita.
A spegnere sul nascere le indiscrezioni su un possibile accordo sotterraneo con l’attuale governatore Vincenzo De Luca è stato lo stesso leader pentastellato Giuseppe Conte, che in diretta social ha chiarito la posizione del Movimento: “Nessun patto segreto con De Luca, noi puntiamo al rinnovamento”.
Una dichiarazione che arriva mentre nel centrosinistra si discute del nome del prossimo candidato alla presidenza della Regione Campania. E se da un lato il Pd sembra intenzionato a mantenere un certo equilibrio con l’area deluchiana, dall’altro Conte pone paletti netti e rilancia l’identità del Movimento: rinnovamento sì, ma senza “furia iconoclasta”.
“Io non ho sottoscritto alcun patto – ha detto Conte –. Veniamo da dieci anni di governo del Pd: siamo disponibili a un cambiamento, ma non partendo da zero. Vogliamo costruire qualcosa di nuovo, nel segno della serietà e dell’etica pubblica, valorizzando quanto di buono è stato fatto, ma senza legarci a logiche del passato”.
Parole che lasciano intendere una netta chiusura all’ipotesi di un terzo mandato per De Luca, ma anche una distanza politica e culturale che va ben oltre il nome del candidato. Il Movimento punta a smarcarsi da alleanze percepite come compromissorie e a rafforzare la propria proposta su basi nuove, lasciando però aperta la porta a un dialogo con il Pd, purché su basi diverse.
Il nodo resta dunque quale sarà la figura in grado di tenere insieme le due anime del centrosinistra campano, quella riformista legata alla tradizione Pd e quella più radicale ed etica del Movimento. Ma la strada si preannuncia tutta in salita.
Nel frattempo, l’ombra ingombrante di De Luca continua a pesare sugli equilibri interni: da un lato il peso elettorale e la rete di potere costruita negli anni, dall’altro le critiche, sempre più esplicite, del Movimento, che lo considera simbolo di una stagione ormai superata.
Il rischio concreto, per il fronte progressista, è quello di arrivare spaccato alle urne, con due candidati contrapposti e la conseguente apertura di spazi elettorali al centrodestra. Ma il tempo stringe, e la partita per la guida della Campania è solo all’inizio.
Articolo pubblicato da A. Carlino il giorno 5 Agosto 2025 - 19:45

Collaboratore di lunga data di Cronache della Campania
Da sempre attento osservatore della società e degli eventi.
Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni.
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