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Concessioni balneari a Posillipo: un affare da pochi euro a fronte di incassi d’oro

La lotta per il mare libero e le ambiguità del bando
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Napoli– Il mare di Posillipo, con le sue spiagge incantevoli e l’accesso sempre più limitato, si prepara a un nuovo capitolo.

L’Autorità Portuale ha indetto una gara per l’assegnazione di tre lotti di arenile per due anni: due sulla spiaggia di Donn’Anna, attualmente occupati da Bagno Elena e Lido Ideal, e uno sulla spiaggia delle Monache, gestito dal Bagno Sirena. La cifra richiesta per un anno di concessione? 3.204 euro e 53 centesimi. Una somma ridicola che solleva un’importante riflessione sul vero costo del “mare libero”.

Questo canone, stabilito come minimo dalla legge per concessioni inferiori ai 2000 metri quadrati, è meno di quanto costi affittare un posto auto a Napoli per un anno. Una cifra che i gestori dei lidi, con i prezzi che impongono per un singolo ingresso, un ombrellone e un lettino, riescono a incassare in meno di mezza giornata.

Un’abissale discrepanza che evidenzia un problema sistemico: le concessioni demaniali, spesso rinnovate con proroghe, vengono assegnate a prezzi irrisori, mentre i lidi privati continuano a lucrare cifre astronomiche a discapito dei bagnanti.

La lotta per il mare libero e le ambiguità del bando

Il bando, pur prevedendo che i concessionari si facciano carico della pulizia dei tratti di spiaggia libera adiacenti e del servizio di salvataggio, sembra perpetuare un modello che favorisce i gestori a discapito della collettività. Si fa cenno a requisiti economici e tecnici stringenti, come un fatturato minimo di 200.000 euro negli ultimi tre anni, che di fatto restringono la concorrenza, favorendo gli attuali occupanti.

Nonostante le promesse, il mare libero resta un miraggio. Sulla spiaggia di Donn’Anna sarà ad accesso pubblico solo la porzione di arenile di fronte a Palazzo Petrucci, precedentemente occupata dal Bagno Elena, che in virtù di una proroga tecnica ha già riposizionato ombrelloni e lettini. Un’ulteriore beffa per i cittadini. La stessa situazione si ripete sulla spiaggia delle Monache, dove il tratto libero è lo stesso di sempre.

Il bando omette di menzionare la quota addizionale regionale, che molti concessionari hanno sistematicamente omesso di pagare negli anni passati. Un’ulteriore prova che il sistema delle concessioni è un’anomalia che avvantaggia i privati a discapito dello Stato e dei cittadini. Mentre si attende la scadenza del 22 settembre per la presentazione delle domande, la speranza di un vero “mare libero” e accessibile a tutti sembra allontanarsi sempre di più.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da Rosaria Federico il giorno 5 Agosto 2025 - 08:21


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