NAPOLI – Cicalone, il noto videomaker romano che ha fatto della denuncia sociale un marchio di fabbrica, è tornato a Napoli. E ancora una volta ha messo il dito nella piaga, in quel ventre molle della città che tanti preferiscono ignorare.
Forse perché non è napoletano, forse perché è abituato a dire le cose come stanno anche quando riguardano Roma – la sua città – Cicalone ha avuto il coraggio di raccontare una Napoli che molti napoletani stessi rimuovono o minimizzano.
In un nuovo video reportage pubblicato sui suoi canali, Cicalone cammina per le strade del centro storico, in pieno patrimonio UNESCO, tra cumuli di rifiuti, materassi abbandonati, tossicodipendenti in pieno giorno e una generale sensazione di abbandono. Non è una provocazione gratuita, non è odio verso Napoli: è un grido d’allarme. E non è nemmeno la prima volta. Solo poco tempo fa lo stesso Cicalone è stato aggredito proprio a Napoli, vittima di una tentata rapina finita a botte. Un episodio che avrebbe potuto scoraggiare chiunque. Ma lui è tornato. E ha documentato ancora.
Il video mostra scene che dovrebbero far indignare chiunque: persone completamente allo sbando, buttate per strada in condizioni pietose, senza che nessuno – né comune, né servizi sociali, né forze dell’ordine – sembri muovere un dito. Piazza Garibaldi, Via Foria, e perfino alcuni angoli dei Decumani sembrano più set di un film post-apocalittico che zone pedonali di una città d’arte.
Il paradosso è servito: la città della cultura, delle università, dei turisti a frotte, si trasforma al calar del sole (e a volte anche prima) in un palcoscenico di degrado che nessuna retorica sull’“anima di Napoli” può giustificare.
Cicalone non fa sconti. E perché dovrebbe? Lo fa anche con Roma, dove da anni denuncia lo stato pietoso delle periferie. Ma quando tocca Napoli, si alza puntuale l’indignazione finto-moralista di chi grida al razzismo, all’offesa, alla lesa maestà partenopea. Come se dire la verità, raccontare il degrado, fosse un affronto alla città e non un dovere morale.
Il problema non sono i video di Cicalone. Il problema è che quello che documenta è reale. E lo sanno bene i cittadini che ci vivono, costretti a convivere con sporcizia, topi, urina, feci, aggressioni e paura. Non è odio verso Napoli. È amore per la verità. Ed è proprio l’amore, quello vero, che pretende giustizia, decoro e riscatto, non silenzi e scuse.
Napoli non è solo questo, certo. Ma questo *è anche* Napoli. E finché si continuerà a voltarsi dall’altra parte, chi ha il coraggio di guardare e raccontare, come Cicalone, farà sempre più rumore. E forse è proprio quello che serve.
Articolo pubblicato da Matteo Setaro il giorno 4 Agosto 2025 - 23:47
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