Castellammare – Un altro episodio di violenza tra le mura domestiche, l’ennesimo, che poteva restare nascosto come troppo spesso accade.
Questa volta, però, a rompere il silenzio è stata una figlia, appena 17 anni, che ha trovato la forza di denunciare il padre e salvare sua madre da un’ennesima aggressione. Un gesto coraggioso che ha permesso ai carabinieri di arrestare un 43enne per maltrattamenti in famiglia, minacce e lesioni personali.
I fatti si sono consumati nella serata di ieri in un appartamento di Castellammare di Stabia. L’uomo, secondo la ricostruzione fornita dai militari, aveva aggredito per l’ennesima volta la moglie, una donna di 49 anni, al culmine di un litigio degenerato in violenza.
È stata la figlia maggiore della coppia, testimone dell’episodio, a mandare un messaggio disperato alla zia: “Corri, papà sta picchiando mamma”. Parole che non lasciavano spazio a dubbi.
La zia, sorella della vittima, si è precipitata a casa e, una volta entrata con l’aiuto della nipote, si è trovata davanti una scena agghiacciante: l’uomo stava stringendo le mani al collo della moglie, riversa sul divano.
La donna è riuscita a divincolarsi e a chiedere aiuto dal balcone, mentre l’aggressore cercava di sottrarre il telefono alla figlia. Ma la ragazza, determinata, si è chiusa in camera e ha chiamato il 112.
Nel frattempo, l’uomo aveva già intuito l’arrivo delle forze dell’ordine e aveva provato ad allontanarsi da casa, ma i carabinieri lo hanno intercettato e fermato.
Ai militari ha tentato di fornire una versione dei fatti molto diversa: ha sostenuto di essersi allontanato dopo un litigio, dicendo che la moglie gli aveva lanciato il cellulare dalla finestra. Una versione smentita dai riscontri raccolti sul posto e dalla testimonianza diretta della cognata.
La donna è stata medicata all’ospedale san Leonardo
La vittima, sotto shock, è stata trasportata all’ospedale San Leonardo dove i medici le hanno riscontrato escoriazioni al braccio e le hanno assegnato una prognosi di dieci giorni. Ai carabinieri ha raccontato che quella subita non era la prima aggressione.
Una storia di violenze reiterate, sopportate troppo a lungo, come spesso accade per paura, per vergogna, o perché si spera che tutto possa cambiare.
La violenza che si consuma in silenzio
L’episodio di Castellammare riporta al centro dell’attenzione la piaga della violenza domestica, che continua a consumarsi in silenzio in troppe famiglie. Quante donne – madri, mogli, compagne – non denunciano, per paura o per proteggere i figli? In questo caso, è stata proprio una figlia a fare la differenza, dimostrando un coraggio che spesso manca agli adulti.
Un gesto che ha salvato sua madre e, forse, anche se stessa. Perché la violenza assistita – come la definiscono gli psicologi – lascia ferite profonde anche nei minori che non subiscono direttamente gli abusi, ma ne sono spettatori.
L’uomo arrestato è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. La donna sarà seguita dai servizi sociali e dalle strutture di supporto. Ma il vero monito arriva da quella ragazza di 17 anni che, nel momento più difficile, ha avuto la prontezza e il coraggio di rompere il muro del silenzio.
Articolo pubblicato da Rosaria Federico il giorno 8 Agosto 2025 - 09:56
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