Casal di Principe – Un trauma cranico, una casa a soqquadro e una vita spezzata dall’ossessione del gioco. È l’ennesimo dramma della ludopatia, quello consumatosi ieri a Casal di Principe, dove un uomo di 50 anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato per aver aggredito la madre 76enne, colpevole solo di non aver voluto – o potuto – dargli altri soldi da buttare nelle slot machine.
I poliziotti della Squadra Volante del commissariato locale sono intervenuti dopo una segnalazione per lite familiare, ma quello che hanno trovato è stato peggiore di ogni aspettativa. L’anziana, in stato di shock, mostrava i segni di una violenta colluttazione: lividi, graffi e, soprattutto, un trauma cranico causato dalle percosse ricevute dal figlio.
Gli investigatori, scavando nella vicenda, hanno scoperto che non si trattava di un episodio isolato. Quella donna, per mano dello stesso figlio, aveva già subito altre violenze, fisiche e psicologiche, tutte legate alla stessa, tragica ragione: la sua dipendenza dal gioco d’azzardo.
La vittima è stata trasportata d’urgenza all’ospedale, mentre il 50enne, con le mani ancora sporche di quell’unico crimine che non perdona – il tradimento di un figlio verso la propria madre – è stato arrestato per estorsione e maltrattamenti in famiglia e rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
La piaga sociale della ludopatia
Quello di Casal di Principe non è un caso isolato, ma l’ultimo anello di una catena di tragedie che vede la Campania, e non solo, fare i conti con un’emergenza sempre più drammatica. La dipendenza da gioco, spesso sottovalutata, diventa un mostro che divora risparmi, rapporti familiari e, in casi come questo, persino la dignità e la sicurezza delle persone più indifese.
Secondo gli ultimi dati, in Italia sono oltre un milione i giocatori patologici, molti dei quali arrivano a perdere tutto: lavoro, affetti, futuro. E quando i soldi finiscono, spesso la disperazione si trasforma in violenza. Le cronache locali, purtroppo, raccontano sempre più spesso di figli che derubano i genitori, mariti che svuotano i conti delle mogli, padri che lasciano le famiglie sul lastrico pur di inseguire l’illusione di una vincita che non arriverà mai.
Serve una risposta
Mentre l’anziana di Casal di Principe tenta di riprendersi dal trauma, fisico e morale, la domanda che resta è: cosa si sta facendo per aiutare chi è caduto nella trappola della ludopatia? I centri di ascolto e le terapie esistono, ma spesso arrivano troppo tardi, quando ormai il danno è fatto.
Servirebbero controlli più severi sulle sale giochi, campagne di prevenzione più incisive e, soprattutto, un supporto concreto per le famiglie che si trovano a vivere l’inferno di una dipendenza che non risparmia nessuno.
Perché dietro a ogni slot machine c’è una storia che potrebbe finire male. E questa volta, purtroppo, è successo davvero.
Articolo pubblicato da A. Carlino il giorno 2 Agosto 2025 - 16:01
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