Cronaca Napoli

Camorra a Pozzuoli, Sannino e Tizzano i nuovi boss del clan e il fallito agguato al “filatore”

Condivid

Pozzuoli – Un piano omicida fallito per una distrazione, una rete di potere criminale che si reggeva anche dietro le sbarre, un’intera famiglia coinvolta nell’organizzazione mafiosa.

È il quadro inquietante emerso dalle 120 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Rosamaria De Lellis del Tribunale di Napoli, che ha disposto l’arresto di nove presunti affiliati al clan Longobardi-Beneduce, storica consorteria camorristica attiva nell’area flegrea. Mentre altri 4 sono indagati a piede libero.

I provvedimenti, eseguiti dai Carabinieri, scaturiscono da un’indagine che ha documentato la piena operatività del clan dal dicembre 2021 almeno fino al 2024, con particolare radicamento nei quartieri di Monteruscello e Toiano. Tra i reati contestati: traffico di droga, estorsioni, minacce, pestaggi e tentativi di omicidio.

Il “filatore” da uccidere, ma dimenticano le chiavi e il racconto del pentito

Tra gli episodi più gravi contenuti nell’inchiesta figura il tentato omicidio di un presunto “filatore”, cioè un delatore ritenuto vicino a gruppi rivali, che avrebbe potuto svelare l’obiettivo di un agguato. A raccontarlo agli inquirenti è Luigi Sannino, collaboratore di giustizia, nipote del reggente Gennaro Sannino e cugino omonimo di altri due affiliati che nel ottobre 2023 ricostruisce un fatto avvenuto il mese precedente e a cui avrebbe preso parte insieme a Vincenzo Perillo.

Al centro del racconto, un tentato agguato contro Leonardo Avallone, accusato dai suoi stessi ex alleati di essere un “filatore”, cioè un informatore pronto a segnalare spostamenti e attività del clan ai gruppi rivali.

L’episodio risale al 9 settembre 2023. Secondo quanto riferito da Sannino, quel giorno accompagnò personalmente Vincenzo Perillo – ritenuto vicino al clan egemone a Monteruscello – alla ricerca di Avallone, che doveva essere ucciso. “Indossava un casco grigio con disegni – racconta Sannino – mentre io ne avevo uno verde militare. Cercavamo Avallone perché Perillo era convinto che lo stesse filando. In quel periodo temeva di essere colpito dai Beneduce, appena scarcerati, come Rosario Beneduce, e aveva paura anche di Lello ‘o pollo e Gennaro ‘o chips”.

Sannino spiega anche i motivi del suo coinvolgimento: “Perillo forse esagerava, ma in quel momento ero molto legato a lui. Avevo bisogno della sua protezione perché ero in contrasto con mio zio, Sannino Gennaro, capo delle piazze di spaccio di Monteruscello, seppur detenuto”.

Nei dettagli dell’organizzazione dell’agguato, emerge la struttura militare del clan: “Perillo mi disse che voleva ‘spezzare’ Leonardo, cioè ucciderlo. Io andai a recuperare un fucile che avevo nascosto sulla tettoia dello studio di Cerqua. Le auto del clan erano state sequestrate o usate da altri, così ci facemmo prestare uno scooter SH 300 nero da …omissis… Modificai la targa e coprii alcune parti con adesivi”.

I due si prepararono a casa di un complice, indossando abiti scuri: “Io avevo un k-way nero della marca K, scarpe Jordan bianche e jeans”. Un altro uomo, rimasto al bar per fare da “specchietto”, li avvisò quando vide Avallone con il figlio Pietro nei pressi della villetta. Ma l’azione armata si inceppò: “Avevo dimenticato le chiavi della moto e dovetti farmi aiutare da un parente per recuperarle. Arrivati al bar, Perillo fece irruzione con il fucile, ma Leonardo non c’era. Allora ce ne andammo, cercandolo anche nei pressi della sua abitazione, ma non lo trovammo”.

L’agguato fallì, ma il racconto del collaboratore apre uno squarcio inquietante sulla pressione interna ai clan, sulle paranoie legate ai “filatori” e sui dissidi che attraversano i gruppi attivi a Pozzuoli e nel rione Monteruscello. Un clima di sospetto e vendette imminenti, in cui anche un dettaglio può decidere la vita o la morte.

Gli equilibri criminali dopo l’arresto di “Gennarino”

L’inchiesta fotografa con precisione l’assetto criminale della cosca. Dopo la scarcerazione, il 16 settembre 2022, Gennaro Sannino, detto “Gennarino”, ha ripreso immediatamente il comando della fazione di Monteruscello, assumendo anche il controllo del gruppo di Toiano dopo l’arresto di Giuseppe Cammino.

A supportarlo, secondo gli inquirenti, Gabriele Goglia (detto “a’ninna”), con un ruolo di primo piano negli approvvigionamenti di droga e nelle decisioni strategiche del clan. Con l’arresto di Gennarino il 4 settembre 2023, il testimone passa a Vincenzo Perillo (alias “Pippo Baudo”), che assume la guida del gruppo e gestisce, anche dal carcere, le attività criminali tramite un telefono cellulare clandestino.

A collaborare nella gestione il figlio, Leonardo Perillo, e la moglie di Sannino, Patrizia Tizzano, che tiene i conti delle estorsioni e dello spaccio, e continua a ricevere direttive dal marito durante i colloqui in carcere.

Anche il figlio della coppia, Luigi Sannino (classe 2001), figura tra gli organizzatori. A lui, secondo l’accusa, il compito di occuparsi del traffico di droga e della riscossione dei cosiddetti “debiti di droga”.

Partecipi e picchiatori

Nell’organigramma del clan, gli investigatori collocano poi una serie di soggetti ritenuti partecipi attivi nella manovalanza criminale: Luigi Pio Sannino, Leonardo Perillo, Francesco Imperatore (alias Checco), Francesco De Felice (alias Paluoffo), Bruno Iannaccone, Mattia Esposito, impegnati nelle attività di spaccio, azioni intimidatorie armate, estorsioni e pestaggi per il controllo del territorio o per regolare i conti all’interno della consorteria.

I nove arrestati dovranno ora rispondere a vario titolo di associazione di stampo mafioso, tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi, estorsione, traffico di stupefacenti e minacce aggravate. Ulteriori indagati, come Sannino Umberto, Cerqua Emilio, Dello Iacolo Gennaro, Scognamiglio Ciro e Sannino Luigi classe 1999, sono stati raggiunti da provvedimenti separati.

Elenco delle persone indagate

Francesco De Felice, nato a Pozzuoli il 12 ottobre 1970 INDAGATO
Mattia Esposito, nato a Pozzuoli il 23 giugno 2001. CARCERE
Gabriele Goglia, nato a Napoli il 15 gennaio 1989.  CARCERE
Bruno Iannaccone, nato a Napoli il 5 ottobre 2002. CARCERE
Francesco Imperatore, nato a Napoli il 10 novembre 1997. INDAGATO
Leonardo Perillo, nato a Pozzuoli il 17 luglio 2002. CARCERE
Vincenzo Perillo, nato a Pozzuoli il 9 ottobre 1976. CARCERE
Christian Perreca, nato a Pozzuoli il 20 marzo 2002. INDAGATO
Gennaro Sannino, nato a Melito di Napoli il 21 aprile 1974 CARCERE
Luigi Pio Sannino, nato a Pozzuoli il 21 giugno 1999 CARCERE
Luigi Sannino, nato a Napoli il 29 gennaio 2001. CARCERE
Patrizia Tizzano, nata a Pozzuoli il 5 marzo 1976 CARCERE
Gianluca Maione, nato a Napoli il 24 agosto 1982 INDAGATO

(nella foto da sinistra Gennaro Sannino, Patrizia Tizzano, Luigi Sannino, Vincenzo Perillo e il collaboratore di giustizia Luigi Sannino)

 

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 7 Agosto 2025 - 16:30
Giuseppe Del Gaudio

Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d'azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: "lavorare fa bene, il non lavoro: stanca"

Pubblicato da
Giuseppe Del Gaudio

Ultime Notizie

Pallone d’Oro: nella lista ci sono Mc Tominay, Donnarumma, Dumfries e Lautaro

Grande entusiasmo a castel di sangro oggi dove è arrivata la notizia ufficiale dell'inserimento  del… Leggi tutto

7 Agosto 2025 - 15:46

Petizione popolare: “Salviamo il centro antico di Napoli”:

Napoli – Un appello per salvare l’identità storica, culturale e artigianale del centro antico di… Leggi tutto

7 Agosto 2025 - 15:30

Anziana di 94 anni truffata e derubata della fede nuziale: due arresti nel Viterbese

Ancora una truffa ai danni di un’anziana, ancora una telefonata ingannevole, ancora una coppia di… Leggi tutto

7 Agosto 2025 - 15:30

Campi Flegrei, ultimi giorni per richiedere il sopralluogo antisismico gratuito: ecco come fare

Napoli – Gli abitanti dei Campi Flegrei hanno tempo fino al 31 agosto per richiedere… Leggi tutto

7 Agosto 2025 - 15:20

Pallone d’Oro, l’Italia sogna con Conte e Maresca: in lizza per il Trofeo Cruijff

L’Italia del calcio si prepara a brillare non solo in campo, ma anche in panchina.… Leggi tutto

7 Agosto 2025 - 15:10

Cava de’ Tirreni, 15enne si toglie la vita lanciandosi dalla finestra

Anche padre della ragazza, un carabiniere, si era tolto la vita in caserma a Salerno… Leggi tutto

7 Agosto 2025 - 15:00