Calcio e bellezza, trapianti in crescita per i campioni
Nel calcio moderno, dove l’apparenza conta quasi quanto la prestazione sul campo, l’immagine è diventata un asset strategico per giocatori e allenatori.
Accanto ad allenamenti, sponsor e social media, cresce infatti il ricorso alla chirurgia estetica, in particolare al trapianto di capelli, diventato una scelta sempre più frequente tra i volti noti del pallone.
Non si tratta più di un tabù: oggi i calciatori si mostrano con naturalezza prima e dopo il “ritocco”, consapevoli di essere seguiti da milioni di tifosi e utenti. Alcuni, come Wayne Rooney, ne hanno addirittura parlato pubblicamente: l’ex attaccante inglese ha rivelato di essersi sottoposto al trapianto già a 25 anni, quando la calvizie aveva iniziato a segnare la sua immagine.
Anche Cristiano Ronaldo è sceso in campo, ma da imprenditore: è co-fondatore del gruppo Insparya, catena di cliniche specializzate in trapianto di capelli con sedi in diverse città, tra cui Milano. CR7 non solo ha sostenuto l’iniziativa economicamente, ma l’ha anche legata alla sua immagine, contribuendo a sdoganare il tema tra gli uomini dello sport.
Tra i nomi noti che, secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo As, avrebbero scelto il trapianto, figurano diversi ex campioni. Iker Casillas, leggenda del Real Madrid e della Nazionale spagnola, ha mostrato un evidente cambiamento nel look dopo il ritiro. Discorso simile per il portiere del Barcellona Marc-André ter Stegen, il cui nuovo aspetto ha alimentato più di una voce.
E ancora: Nemanja Gudelj, Jordi Alba, Kyle Walker, Mohamed Salah e persino David Beckham, icona mondiale di stile, sembrerebbero aver beneficiato di un intervento, anche se senza conferme ufficiali.
Nel mondo degli allenatori, il fenomeno è altrettanto diffuso. Il caso più noto è quello di Antonio Conte, attuale allenatore del Napoli, tra i primi a mostrare apertamente un cambiamento radicale nella capigliatura già ai tempi della sua esperienza alla Juventus.
Ma anche Diego Simeone, tecnico dell’Atlético Madrid, e Jürgen Klopp, allenatore del Liverpool, sono apparsi con look decisamente più folti rispetto agli esordi in panchina. Senza dimenticare Frank de Boer, che ha mostrato un’evoluzione simile.
Il ricorso al trapianto di capelli nel mondo del calcio è lo specchio di un cambiamento culturale: gli atleti, sempre più immersi in dinamiche mediatiche, non vogliono trascurare la propria immagine, neanche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo o abbandonato il campo per la panchina.
La scelta di affrontare la calvizie con un intervento chirurgico è oggi vista non come un vezzo, ma come una forma di cura di sé, coerente con lo stile di vita di chi è costantemente sotto i riflettori.
Il calcio, insomma, non è solo gol e tattica: è anche immagine, identità, comunicazione. E i capelli – come dimostrano i numerosi casi – sono tornati ad avere un ruolo da protagonisti.
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