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Bramosia, il podcast napoletano che racconta la precarietà dei giovani

Settembre rappresenta un momento di nuova partenza per molti.
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Settembre, per molti, è sinonimo di ripartenza. Per altri, soprattutto per i giovani, è solo un altro mese da attraversare senza certezze. Secondo gli ultimi dati ISTAT (giugno 2025), il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è al 20,1%. In Campania, la percentuale è ben oltre la media nazionale, confermando il Mezzogiorno come epicentro della precarietà.

Nasce “Bramosia”

È in questo scenario che prende vita Bramosia, un podcast ideato da un gruppo di under 25 napoletani. Il progetto si concentra sul racconto del disorientamento giovanile legato al lavoro, con un’attenzione particolare al percorso più che al traguardo.

Ogni episodio raccoglie le testimonianze di giovani alle prese con le fragilità del mercato del lavoro contemporaneo e con carriere spesso segnate dall’instabilità. Il podcast, però, cerca anche di cogliere spunti di crescita e nuove forme di espressione.

Una prima stagione dedicata a Napoli

La prima stagione è interamente dedicata al capoluogo campano e dà voce a giovani imprenditori, artisti e lavoratori che hanno trasformato l’incertezza in opportunità. Tra gli ospiti:

Simone Cervone (SIO), cantante emergente divenuto popolare su TikTok;

Giusy Pontillo e Francesco Cantone, creatori del progetto Vita da Fuorisede;

Salvatore Trinchella e Antonio Strazzullo, fondatori dell’agenzia di comunicazione Did Yu Lab;

Antonio Ventura, ideatore del brand 081 Project, che ha trasformato la napoletanità in un inno stilistico.

Il caffè come linguaggio simbolico

Fin dal reel di lancio, pubblicato sui profili social @bramosiapodcast, il progetto ha scelto un linguaggio simbolico: il caffè. A Napoli non è solo una bevanda, ma un rito quotidiano, una spinta vitale. “Il rumore del cucchiaino sulla tazza è una chiamata alle armi: per noi sa di bramosia, di voglia di fare”, spiegano i fondatori.

In questa metafora, Bramosia diventa un caffè immaginario: un luogo che risveglia desideri, stimola prospettive e invita a rimettere in moto possibilità.

La campagna “Curriculum Vitae: Che Vita È”

Ad agosto, il progetto ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sulla disoccupazione giovanile, intitolata “Curriculum Vitae: Che Vita È”, accompagnata dal claim internazionale “Hire me to unlock my full potential”.

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L’iniziativa suggerisce che non è solo il curriculum a restare senza risposta, ma la vita stessa a rimanere sospesa nell’incertezza.

Tra le immagini più d’impatto:

un cartello con scritto “Zero budget per la grafica, faccio un tirocinio non retribuito” gettato tra i rifiuti;

curriculum accatastati in box trasparenti, collocati in spazi urbani simbolici;

slogan provocatori come “Non tutti a settembre tornano a lavoro”.

Le fotografie, firmate dal fotografo Riccardo Della Rocca e in parte generate con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, restituiscono il ritratto di una generazione sospesa, più che in ascesa: bloccata in una condizione di stallo.

Una denuncia sociale

Attraverso questa campagna, Bramosia punta a smascherare l’ipocrisia della retorica occupazionale. Mettere in evidenza come i giovani, per entrare nel mercato del lavoro, siano spesso costretti ad accettare stage non retribuiti, contratti a termine senza prospettive, percorsi lontani dalla propria formazione.

Uno spazio di ascolto collettivo

Il podcast è ideato e condotto da Ginevra Infascelli e Guido Mezzacapo, con la collaborazione di Dario De Riu, Roberta Infascelli e Francesco Pipolo.

Oltre a raccontare lo stallo, Bramosia si propone di incoraggiare i giovani a riconoscersi in queste esperienze e a trovare la forza per reagire. Non celebra i successi individuali, ma restituisce dignità alla fatica quotidiana, offrendo una narrazione alternativa ai modelli tradizionali di successo.

La ripartenza come urgenza

In un’Italia che a settembre ostenta la retorica della “ripartenza”, Bramosia ricorda che ripartire non è uno slogan, ma una necessità urgente.

 Ginevra Infascelli

Articolo pubblicato il 29 Agosto 2025 - 16:35 - Redazione

Commenti (1)

Questo articolo parla di giovani che affrontano la disoccupazione, ma non riesco a capire come un podcast possa veramente aiutare. Ci sono molte persone che hanno bisogno di lavoro ma i problemi sono complessi e non basta una narrazione per risolverli.

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