Auto travolge gruppo di ciclisti in provincia di Bari: 3 morti

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Un'altra mattina di sangue sulle strade pugliesi. Tre ciclisti del gruppo Ciclo Avis di Andria hanno perso la vita oggi, intorno alle 8.30, dopo essere stati travolti da una Lancia Delta lungo la provinciale 231, nel territorio di Terlizzi.

Un dramma che si è consumato in pochi attimi: l’auto, diretta verso Bari, avrebbe perso aderenza o controllo per cause ancora da chiarire, piombando sul gruppo di cinque ciclisti che pedalavano sul margine della carreggiata. Due sono riusciti a evitare l’impatto per un soffio, ma per gli altri tre non c’è stato scampo: morti sul colpo, senza che i soccorsi potessero fare nulla.

Il conducente, che si è fermato qualche decina di metri più avanti, è ora al centro delle indagini dei carabinieri della tenenza di Terlizzi e della compagnia di Molfetta, affiancati dalla polizia locale. Intanto, la strada è stata chiusa per i rilievi, lasciando un vuoto ancora più grande: quello di tre vite spezzate mentre facevano quello che amavano.

Un bollettino che si ripete

Quella di Terlizzi non è una tragedia isolata, ma l’ennesima di una lunga scia di incidenti che, soprattutto nei fine settimana, trasformano le strade in trappole mortali per i ciclisti. Sempre più spesso, gruppi di appassionati vengono travolti da auto fuori controllo, distrazioni al volante o infrastrutture inadeguate.

E mentre si moltiplicano gli appelli per piste ciclabili protette e maggiore sicurezza, il bilancio continua a salire.

Cosa serve ancora perché si intervenga? Multe più severe? Controlli serrati? O forse, semplicemente, un po’ più di attenzione da parte di tutti, perché nessuno dovrebbe morire per una pedalata domenicale.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 3 Agosto 2025 - 10:52 - Federica Annunziata

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  • Questo articolo e davvero tragico, ma non posso non notare che ci sono troppe auto in giro e poche piste ciclabili. E' importante che si fa qualcosa per sicurezza dei ciclisti, altrimenti continueremo a vedere incidenti del genere.

Pubblicato da
Federica Annunziata