Nella foto gli stand del pizza fest di Mondragone vuoti
Mondragone – Clamorosa interruzione del Pizza Festival: i NAS chiudono le pizzerie l’ultimo giornoUn epilogo amaro ha segnato la quarta edizione del Mondragone Pizza Festival, l’attesa kermesse dedicata alla pizza napoletana che, dal 24 al 27 agosto, ha animato il lungomare Camillo Federico di Mondragone, in provincia di Caserta.
Nella serata finale, i controlli dei Carabinieri del NAS (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità) hanno rilevato la mancanza di acqua potabile nelle postazioni delle pizzerie, portando alla chiusura immediata di tutte le attività di ristorazione.
La decisione, arrivata a poche ore dal concerto della cantante napoletana Giusy Attanasio, ha lasciato migliaia di visitatori sgomenti e ha scatenato un’ondata di polemiche tra i cittadini, che ora si interrogano sulla gestione dell’evento e sulla tempistica dei controlli.
Organizzato dall’Associazione Mondrapizza, il festival aveva attirato migliaia di persone nei quattro giorni di celebrazione della tradizione culinaria campana, con 12 forni attivi, una zona gluten-free, friggitorie con il classico “cuoppo” napoletano e laboratori didattici per bambini come “Mani in pasta”.
Le serate, arricchite da spettacoli musicali con ospiti come Alvaro Vitali, Emiliana Cantone e la tribute band di Rino Gaetano, avevano trasformato il lungomare in un vivace punto di ritrovo, con 1500 posti a sedere e la partecipazione di pizzaioli locali e internazionali. Ma l’entusiasmo si è spento bruscamente l’ultima sera, quando i NAS hanno imposto lo stop alle attività di somministrazione, interrompendo il festival proprio nel momento clou, con migliaia di persone pronte ad assistere al concerto di chiusura.
Polemiche dei cittadini: “Perché solo l’ultimo giorno?”La chiusura improvvisa ha alimentato un coro di proteste tra i cittadini, che si chiedono perché i controlli siano stati effettuati solo nell’ultima giornata, lasciando che l’evento si svolgesse regolarmente per tre giorni.
“Se l’acqua non era potabile, lo era anche nei giorni precedenti? Perché non sono stati fatti controlli prima dell’inizio del festival?”, si domanda Antonio R., residente di Mondragone, in un post su Facebook che ha raccolto centinaia di commenti. Altri, come Maria S., lamentano: “Hanno concesso i permessi per organizzare una manifestazione di questa portata e poi intervengono all’ultimo, rovinando tutto. È una mancanza di rispetto per chi ha lavorato e per chi è venuto da fuori”.
Le critiche si concentrano sulla gestione amministrativa e sulla tempistica dei controlli, con molti che sospettano una disorganizzazione tra gli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni e quelli incaricati delle verifiche sanitarie.
La questione dell’acqua non potabile solleva interrogativi cruciali. Secondo fonti vicine agli organizzatori, il problema potrebbe essere legato a un malfunzionamento dell’impianto idrico temporaneo allestito per l’evento, ma non è chiaro se la criticità fosse presente sin dall’inizio o se sia emersa solo nell’ultima giornata.
I cittadini si chiedono se l’acqua utilizzata nei giorni precedenti fosse sicura e se i controlli del NAS, che hanno portato alla chiusura, fossero mirati o parte di un’azione di routine. “Possibile che nessuno abbia verificato prima? Chi ha dato l’ok per aprire?”, scrive indignata Laura P. sui social, evidenziando un sentimento diffuso di sfiducia verso la gestione dell’evento.
Le autorità sanitarie non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sui dettagli delle irregolarità riscontrate, ma il precedente di altre manifestazioni simili suggerisce che la mancanza di acqua potabile possa derivare da allacciamenti non conformi o da forniture idriche non adeguatamente certificate.
Resta da chiarire se il problema riguardasse tutte le postazioni o solo alcune, e perché non sia stato rilevato nei giorni precedenti, quando migliaia di persone hanno consumato cibi e bevande.Un danno per l’immagine di Mondragone e per gli organizzatori
La sospensione del Pizza Festival non ha solo interrotto una serata di festa, ma ha anche inferto un duro colpo all’immagine di Mondragone, che con questa manifestazione cercava di valorizzare le sue tradizioni culinarie e attrarre turisti.
Gli organizzatori dell’Associazione Mondrapizza, già protagonisti delle edizioni precedenti, si trovano ora a gestire le ricadute economiche e reputazionali. “È un peccato che un evento così importante per la nostra comunità sia finito così”, ha dichiarato un portavoce dell’associazione, senza però fornire dettagli sulle responsabilità.
Intanto, i pizzaioli, che avevano investito tempo e risorse, esprimono frustrazione per una chiusura che, a loro avviso, poteva essere evitata con controlli preventivi più rigorosi.Verso una riflessione sulla sicurezza degli eventi pubbliciIl caso del Mondragone Pizza Festival 2025 solleva questioni più ampie sulla pianificazione e il controllo delle manifestazioni pubbliche.
La concessione dei permessi, la verifica delle condizioni igienico-sanitarie e la coordinazione tra enti locali e forze dell’ordine appaiono come nodi critici che necessitano di maggiore attenzione. Mentre la città si interroga su come evitare che simili episodi si ripetano, i cittadini chiedono trasparenza e risposte concrete: l’acqua era davvero non potabile solo l’ultimo giorno?
E, soprattutto, chi è responsabile di un flop che ha deluso migliaia di persone?Le indagini dei NAS proseguiranno per accertare eventuali violazioni, e non è escluso che emergano ulteriori dettagli nei prossimi giorni. Intanto, il lungomare di Mondragone, che per quattro giorni aveva vibrato di musica, sapori e allegria, si svuota tra polemiche e interrogativi, lasciando un’amara lezione per il futuro.
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