La televisione italiana perde un’altra delle sue colonne portanti. Pippo Baudo, il conduttore per eccellenza, il volto che più di ogni altro ha segnato la storia del piccolo schermo, si è spento all’età di 89 anni.

Una notizia che lascia un vuoto profondo, non solo nei telespettatori che lo hanno seguito per oltre mezzo secolo, ma soprattutto tra i tanti artisti e conduttori che a lui devono le prime occasioni, la fiducia, la possibilità di trasformare un sogno in carriera.

Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, per tutti semplicemente Pippo, è stato molto più di un presentatore: era un maestro, un talent scout, un uomo capace di capire prima di altri chi avrebbe lasciato il segno.

Da Lorella Cuccarini a Heather Parisi, da Andrea Bocelli a Giorgia, da Laura Pausini a Fabrizio Moro: intere generazioni di volti noti devono a lui l’inizio del loro percorso. Senza Pippo, molti di loro forse non avrebbero avuto la chance di farsi conoscere.

La sua carriera è stata un romanzo della televisione italiana: da Settevoci a Canzonissima, da Fantastico a Domenica In, fino al record assoluto di tredici Festival di Sanremo condotti tra il 1968 e il 2008.

Ma Baudo non era solo un conduttore, era un punto di riferimento. Sapeva unire rigore e ironia, professionalità e calore umano, trasformando ogni programma in una scuola per chi gli stava accanto.

Gli italiani lo hanno amato per decenni, considerandolo uno di famiglia, sempre presente nelle domeniche davanti alla tv, nelle serate del sabato, nei momenti di festa nazionale come Sanremo. E lui, con il suo stile inconfondibile, ha insegnato a tutti cosa significasse fare televisione con serietà, competenza e passione.

Negli ultimi anni, il suo volto si era visto sempre più di rado, ma ogni sua apparizione era accolta come un ritorno a casa. “Sono il maestro”, disse con un sorriso in una delle sue ultime interviste. E aveva ragione. Perché Pippo Baudo è stato davvero il maestro della tv italiana.

Oggi la televisione piange una delle sue guide più luminose, consapevole che nessuno potrà colmare il vuoto lasciato da chi, per sessant’anni, ha tenuto per mano un Paese intero insegnandogli a guardare, emozionarsi e crescere davanti a uno schermo.

Addio Pippo, la tua lezione resterà per sempre.


Articolo pubblicato da Sebastiano Vangone il giorno 16 Agosto 2025 - 21:33