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Addio a Maria Di Freda, storica direttrice generale della Scala: era di origini irpine

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Milano – Si è spenta a 75 anni, dopo una lunga malattia, Maria Di Freda, figura simbolo del Teatro alla Scala, dove ha lavorato per quasi mezzo secolo, dal 1973 al 2021, ricoprendo dal 2008 il ruolo di direttrice generale.

Originaria di Altavilla Irpina, in provincia di Avellino, sposata con Luigi Bianchi e madre di Alessandro, Di Freda aveva mosso i primi passi al Piermarini sotto la guida di Paolo Grassi, conquistando negli anni posizioni di crescente responsabilità.

Nel 1991 era diventata direttrice del personale, tre anni dopo assistente del sovrintendente Carlo Fontana, in un momento cruciale per la storia del teatro: la trasformazione in fondazione lirica.

Nel 1998 era stata nominata responsabile dei rapporti istituzionali. Nel 2003 aveva coordinato il rientro alla sede storica dopo il restauro firmato da Mario Botta con Emilio Pizzi, gestendo le direzioni artistiche e organizzative negli anni trascorsi al Teatro degli Arcimboldi.

Il suo nome è legato a momenti complessi e decisivi, come la crisi del 2005, con l’uscita di Riccardo Muti e del sovrintendente Fontana, seguita dall’arrivo di Stéphane Lissner. Fu proprio Lissner, nel 2008, a nominarla direttrice generale, incarico che avrebbe mantenuto anche con Alexander Pereira e Dominique Meyer fino alla pensione, nel 2021.

Nel corso della sua carriera ha curato 85 tournée in 32 Paesi, consolidato il rapporto con la Rai e seguito l’avvio del progetto per il trasferimento di laboratori e magazzini a Rubattino. Alla Scala era considerata una presenza affidabile e instancabile: severa quando necessario, ma sempre disponibile, capace di garantire coesione e continuità attraverso sei diverse sovrintendenze.

Il Teatro alla Scala ha annunciato che in autunno le dedicherà un ricordo ufficiale. «Maria Di Freda ha offerto un contributo di straordinario valore, impegnandosi con energia, determinazione e tenacia su innumerevoli progetti – si legge in una nota –. Ne ricorderemo la dedizione, il carattere risoluto e combattivo, l’umanità e l’affetto per la famiglia scaligera».

Il sovrintendente Fortunato Ortombina, il direttore musicale Riccardo Chailly, il direttore del Corpo di Ballo Frédéric Olivieri e tutti i lavoratori del teatro si sono stretti intorno alla famiglia in queste ore di lutto.


Articolo pubblicato da A. Carlino il giorno 12 Agosto 2025 - 14:41
A. Carlino

Collaboratore di lunga data di Cronache della Campania Da sempre attento osservatore della società e degli eventi. Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni.

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A. Carlino

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