Campania

West Nile, seconda vittima in Campania: focolai sul litorale domizio e nella zona vesuviana

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È allarme West Nile in Campania. Nelle ultime ore l’ASL ha confermato il secondo decesso legato al virus, che però in realtà è il primo in ordine cronologico: un paziente di 73 anni originario di Napoli e residente a Pomigliano d’Arco è morto il 25 luglio scorso, ma la notizia è stata diffusa soltanto ieri.

L’uomo era stato trasferito d’urgenza all’Ospedale del Mare il 20 luglio per un’emorragia digestiva, una patologia non connessa al virus. Due giorni dopo, però, ha sviluppato febbre e uno stato confusionale: sintomi che, insieme all’insufficienza renale subentrata, hanno spinto i medici a eseguire una rachicentesi.

L’analisi del liquor ha confermato la diagnosi: infezione da West Nile, nella sua forma neuro-invasiva. Il paziente è deceduto alle 4.20 del 25 luglio.

La seconda vittima è un uomo di 80 anni di Maddaloni, in provincia di Caserta, affetto da gravi patologie pregresse. Era residente nella frazione di Montedecoro, al confine con Cervino. Dopo il ricovero all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, le sue condizioni sono apparse subito critiche. Anche per lui il virus è risultato fatale.

Il focolaio tra Casertano e Vesuviano

Con due decessi accertati e decine di test in corso, cresce la preoccupazione per un focolaio localizzato nel Casertano, in particolare lungo il litorale Domizio, e ora anche in alcune aree della provincia di Napoli. San Sebastiano al Vesuvio ed Ercolano sono i comuni vesuviani dove nelle ultime ore sono emersi due nuovi casi, che si aggiungono al decesso del paziente di Pomigliano.

Nel Casertano, la situazione è sotto stretta sorveglianza: solo ieri sono stati confermati altri due contagi, in continuità con il cluster individuato nel basso Lazio. All’ospedale Cotugno di Napoli sono attualmente ricoverati tre pazienti provenienti da Caserta: uno è già stato dimesso, uno si trova in Neurologia e uno è in Rianimazione.

Altri tre pazienti sono in cura all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano, due dei quali in condizioni critiche in Rianimazione, mentre il terzo è deceduto.

A Marcianise si registra un caso sospetto in attesa di conferma. Un altro sospetto proviene da Sessa Aurunca, dove un paziente è stato posto in osservazione. Un ulteriore caso con sintomi compatibili è stato trasferito al Cotugno, mentre un altro paziente è stato dimesso dopo essere risultato asintomatico.

Ad Aversa sono attualmente ricoverati cinque pazienti: due in Neurologia, uno in Medicina generale e due in Rianimazione. Altri due sono già stati dimessi. Infine, un caso è stato individuato tramite screening dopo una donazione di sangue: il paziente è paucisintomatico e seguito al domicilio.

Dati e stime: 18 casi confermati, migliaia di asintomatici

Secondo il monitoraggio regionale, in Campania al momento si contano 18 casi confermati e 2 sospetti, oltre ai 2 decessi accertati. Le stime degli epidemiologi indicano che potrebbero esserci circa 2.000 persone infette ma asintomatiche, data la natura silente del virus nella maggior parte dei casi.

Non essendoci trasmissione diretta tra esseri umani, la situazione è ritenuta “fisiologica” rispetto a quanto già registrato negli scorsi anni: 18 casi e 5 morti nel Salernitano nel 2023, 12 casi e 3 morti nel Beneventano nel 2024. Curiosamente, proprio queste due province risultano al momento indenni.

Intanto la Regione ha riorganizzato la macchina della sorveglianza sanitaria: è stato nominato un nuovo dirigente per il Servizio Salute umana e veterinaria, rimasto vacante. La struttura raccoglie i dati epidemiologici e coordina la rete di monitoraggio, che riguarda sia l’uomo che gli animali, in particolare gli uccelli migratori e le zanzare, vettori principali del virus.

A livello nazionale

Fino al 23 luglio scorso, i casi registrati in Italia erano 32, con due decessi. Ora i contagi hanno superato quota 40, e i decessi sono saliti a 5, di cui due in Campania e un terzo riferibile a un residente del Lazio che aveva soggiornato sul litorale domizio.

La diffusione del virus West Nile segue dunque un andamento stagionale noto, ma il focolaio attuale – con epicentro tra il Casertano e l’area vesuviana – impone massima attenzione da parte delle autorità sanitarie e un monitoraggio costante per limitare nuovi contagi.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da Gustavo Gentile il giorno 29 Luglio 2025 - 06:42

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Gustavo Gentile

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