Truffatori smascherati per vendite di auto fantasma
Una truffa ben congegnata, alimentata da sogni su quattro ruote e svuotata da conti correnti all’estero. È finita con un arresto e un obbligo di dimora l’attività criminale di due cittadini uzbeki, un uomo di 62 anni e una donna di 50, entrambi residenti a Montesilvano, in provincia di Pescara. I due avevano messo in piedi un sistema rodato: pubblicavano falsi annunci di vendita online di auto d’epoca, attiravano ignari appassionati e sparivano con il denaro.
A far scattare le indagini è stata la denuncia di un cittadino di Teora, piccolo centro dell’Alta Irpinia, che si è visto sfilare via diverse migliaia di euro per un’auto che non sarebbe mai arrivata. I carabinieri della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi, con pazienza e rigore investigativo, sono riusciti a risalire all’identità dei due truffatori, che avrebbero messo a segno almeno otto colpi simili.
Ma il caso ha rivelato ben più di una semplice truffa online: dietro c’era un meccanismo sofisticato di autoriciclaggio. I soldi, oltre 8.500 euro, venivano spostati in rapida successione su conti differenti, anche all’estero, per essere infine reinvestiti in criptovalute, rendendo difficile il tracciamento.
L’uomo è stato arrestato e condotto nel carcere di Pescara, mentre la sua compagna dovrà rispondere all’obbligo di dimora e firmare regolarmente in caserma. Un’operazione che dimostra come anche nei piccoli centri l’allerta contro le truffe digitali debba restare altissima: la tecnologia può essere un’arma a doppio taglio, capace di connettere ma anche di ingannare.
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L'articolo parla di una truffa di auto che è molto triste, ma a volte ci si può fidare delle persone. Spero che questo non succede più a nessuno e che la gente sia più attenta.
È importante segnalare questi casi, però ci sono sempre persone che non ascoltano i consigli e cadono in tranelli. Dovremmo educare meglio le persone su come evitare le truffe online.
Le truffe online sono un problema serio, ma non penso che tutti i venditori siano disonesti. Serve più vigilanza ma anche un po’ di fiducia tra le persone per non perdere completamente la speranza.