Terremoto devastante in Kamchatka e allerta tsunami
Una scossa sismica di magnitudo 8.6 ha colpito nelle prime ore del 30 luglio la zona al largo della Penisola della Kamchatka, in Russia, scuotendo non solo il sottosuolo ma anche l’intero bacino del Pacifico. L’evento, registrato alle 01:24 italiane, è stato definito dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia come uno dei dieci terremoti più forti mai misurati nella storia, avvenuto in una delle aree tettonicamente più pericolose del pianeta.
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Il sisma si è generato lungo una zona di subduzione — lo stesso scenario geologico che già in passato ha prodotto catastrofi sismiche come quella del 1952 (magnitudo 9.0) e il disastro del 2011 in Giappone (magnitudo 9.1). Secondo i geologi dell’Ingv, l’energia sprigionata ha probabilmente causato uno scorrimento lungo centinaia di chilometri di faglia, con spostamenti del terreno nell’ordine di diversi metri.
A rendere ancora più drammatica la situazione sono state le oltre 50 repliche registrate subito dopo, alcune delle quali hanno superato la magnitudo 6.9, mentre nei giorni precedenti erano già state registrate scosse fino a magnitudo 7.4 nella stessa zona.
Ma la vera paura è arrivata dal mare. A dieci minuti dalla scossa, le autorità hanno diramato l’allerta tsunami per tutta la regione del Pacifico: onde alte diversi metri si sono abbattute sulla costa russa, quelle giapponesi sono state raggiunte da onde di circa un metro, provocando evacuazioni preventive. Le Hawaii sono state colpite da onde tra i due e i tre metri e anche le coste della California hanno iniziato a registrare anomalie marine.
La NOAA americana ha emesso una severa allerta anche per le aree del Pacifico meridionale, coinvolgendo Papua Nuova Guinea, Isole Salomone e Vanuatu. L’ambasciata statunitense ha avvisato i cittadini di possibili inondazioni costiere e correnti marine molto pericolose: le popolazioni costiere sono state invitate a tenersi lontane da spiagge e porti e a monitorare costantemente gli aggiornamenti ufficiali.
Il terremoto della Kamchatka non è solo un colpo al cuore del sistema tettonico del Pacifico: è un campanello d’allarme sulle dinamiche geologiche che, con questa potenza, ricordano quanto fragile sia l’equilibrio tra Terra e mare. La natura ha tremato con forza. E l’uomo, ancora una volta, si trova a inseguire le sue conseguenze.
Vincenzo Scarpa, Giornalista Pubblicista per Cronache della Campania e
Studente di Scienze Politiche all’Università di Napoli Federico II.
Appassionato di qualsiasi tipo di sport, ama scrivere e parlare principalmente di calcio
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