Napoli – Un nuovo episodio di violenza ha scosso il carcere di Secondigliano, dove un detenuto italiano ha aggredito sette agenti della polizia penitenziaria*nel pomeriggio di oggi.
A denunciare l’accaduto è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), che parla di un “grave atto di aggressione” e lancia l’allarme sulle condizioni sempre più critiche nelle carceri campane.
Secondo quanto ricostruito dal sindacato, tutto è iniziato quando gli agenti hanno aperto la cella di un detenuto del Reparto Accettazione per accompagnarlo al passeggio. Senza alcun preavviso, l’uomo ha assalito a pugni il primo poliziotto di servizio, colpendolo al volto.
A quel punto, sono intervenuti altri sei colleghi, ma anche loro sono stati aggrediti dal detenuto, che ha scatenato una colluttazione.
I sette agenti, feriti durante lo scontro, sono stati trasportati all’ospedale Cardarelli per le cure del caso. Fortunatamente, nessuno di loro versa in pericolo di vita, ma l’episodio ha riacceso le proteste del personale penitenziario, da mesi in allerta per il sovraffollamento e le condizioni di lavoro al limite.
La denuncia del Sappe
Raffaele Munno e Donato Vaia, segretari del Sappe, hanno sottolineato che “la professionalità degli agenti ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente”, ma hanno anche lanciato un grido d’allarme: “La tensione nelle carceri campane resta altissima”.
A fare eco è Donato Capece, segretario generale del sindacato, che ha tuonato: “Chi aggredisce un poliziotto aggredisce lo Stato”, annunciando che il Sappe si attiverà presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per chiedere provvedimenti urgenti.
Emergenza carceri
L’episodio di oggi si inserisce in un contesto già esplosivo, con il personale penitenziario da tempo in stato di agitazione per la mancanza di organico e il rischio costante di aggressioni. La Campania, in particolare, è tra le regioni con il più alto tasso di violenza nelle carceri, dove detenuti e agenti vivono in una quotidianità al limite della sopportazione.
Le forze sindacali chiedono ora maggiore sicurezza e risposte concrete, prima che nuovi episodi del genere si ripetano. Intanto, la Procura ha avviato le indagini per valutare eventuali conseguenze disciplinari e penali per il detenuto aggressore.
Articolo pubblicato da Rosaria Federico il giorno 27 Luglio 2025 - 18:55
Lascia un commento