Sindaco di Pomigliano indagato per concussione
Raffaele Russo, sindaco di Pomigliano d’Arco, è ufficialmente indagato per concussione dopo aver contattato i proprietari della clinica IOS (ex Meluccio-San Felice, gruppo Neuromed) per chiedere la revoca dei licenziamenti di tre dipendenti.
L’inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori Henry John Woodcock (Napoli) e Francesca Paola Colonna Romano (Nola), ipotizza che il primo cittadino abbia abusato del suo ruolo per esercitare pressioni indebite.
La vicenda affonda le radice nello scorso febbraio 2025, quando la clinica licenzia i tre lavoratori. Russo, schieratosi pubblicamente con loro, convoca a marzo un incontro in Comune con sindacati (tra cui la CISL Funzione Pubblica, che aveva sollecitato l’intervento) e dipendenti.
E proprio durante quell’incontro, davanti a sindacalisti e assessori, il sindaco effettua una telefonata col titolare della struttura per spingere a riassumere il personale. Un atto che la Procura considera potenzialmente illecito:
L’avvocato di Russo, Gianmario Sposito, ammette: “Il sindaco ha chiamato su richiesta del sindacato, in trasparenza, ma quella conversazione è stata interpretata come concussione”.
La difesa: Russo avrebbe agito “per tutelare il territorio e il lavoro”, senza secondi fini.
L’ipotesi di concussione (art. 317 c.p.) scatta se si dimostra che il sindaco abbia sfruttato la sua autorità per ottenere un vantaggio (qui: la riassunzione) con minaccia o abuso di potere.
La telefonata era un tentativo di mediazione legittimo o un sopruso istituzionale?
Perché la Neuromed ha denunciato invece di ignorare la richiesta?
C’è un retroscena politico o economico dietro i licenziamenti?
Secondo il sindacato Cisl: “Il sindaco si è mosso per il bene dei lavoratori, senza coercizione”.. Invece per l’opposizione locale: “Se ha oltrepassato i limiti, paghi. Pomigliano non è una ‘ndrangheta”.Russo, già ascoltato dai pm, dovrà fornire documentazione sugli incontri. Intanto, la politica si spacca: c’è chi lo difende (“Sindaco vicino alla gente”) e inceve c’è chi chiede le dimissioni (“Ha compromesso l’immagine della città”)
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