Napoli– “Erano due ragazzi africani, uno mi ha colpito più volte con un bastone e ha cercato di rubare la telecamera”. A raccontare l’aggressione subita ieri alla stazione centrale di Napoli è Simone Ruzzi, noto youtuber con lo pseudonimo Cicalone, da tempo impegnato in reportage sociali nel capoluogo campano.
“Eravamo appena scesi dal treno con il cantante napoletano Tyler B., che ci avrebbe accompagnato in un giro per la città”, spiega Ruzzi.
“In piazza Garibaldi la situazione sembrava tranquilla, ma dopo pochi minuti un ragazzo ci ha intimato di smettere di filmare. Gli ho spiegato che eravamo in un luogo pubblico e che le riprese erano legittime, ma lui ha chiamato qualcuno al telefono”.
Poco dopo è comparso un secondo uomo, “più robusto, con un cappellino e una maglietta mimetica”, racconta Cicalone. “Senza preavviso ha dato un calcio alla videomaker Evelina, facendole cadere la telecamera e cercando di prenderla.
Picchiato con un bastone e hanno cercato di rubare la telecamera
Mi sono messo in mezzo per proteggerla, e lui ha afferrato un bastone, colpendomi ripetutamente sul braccio”.
Solo l’uso dello spray al peperoncino – spruzzato in aria come deterrente – ha permesso al gruppo di allontanare l’aggressore. “Ha tentato di nascondersi tra altri ragazzi presenti, ma sono intervenuti i militari dell’Esercito, che lo hanno identificato su mia segnalazione. Poi è arrivata la Polizia Ferroviaria, che lo ha fermato mentre noi denunciavamo l’accaduto”.
La reazione politica: “Attacco alla libertà di informazione”
L’episodio ha suscitato immediate reazioni. La deputata M5S Marianna Ricciardi ha espresso solidarietà a Cicalone: “Un fatto gravissimo, non solo per la violenza ma per il messaggio intimidatorio: ‘Qui non si filma’. È un tentativo di zittire chi racconta realtà scomode, dal degrado alla criminalità. A Simone dico: non sei solo. E a chi usa la forza risponderemo con la legge”.
Cicalone, noto per i suoi reportage sulle criticità di Napoli, da tempo denuncia situazioni di insicurezza e degrado. Questa aggressione riaccende il dibattito sul controllo delle aree sensibili e sulla libertà di cronaca in contesti ad alta tensione sociale.
Indagini in corso per ricostruire le dinamiche dell’aggressione e verificare eventuali precedenti degli aggressori. Intanto, la domanda che molti si pongono è: perché filmare a Napoli dovrebbe essere un rischio?
Articolo pubblicato da Rosaria Federico il giorno 26 Luglio 2025 - 20:23
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