Tragedia a Napoli, tre operai perdono la vita
Napoli – A tre giorni dalla strage sul lavoro che ha sconvolto il quartiere Rione Alto di Napoli, la Procura ha notificato quattro avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta avviata per accertare le responsabilità sulla morte dei tre operai deceduti venerdì scorso in un cantiere edile.
Il drammatico incidente, avvenuto mentre i lavoratori erano impegnati in attività sotterranee, ha riacceso i riflettori sul tema delle morti bianche, piaga silenziosa che continua a colpire in tutta Italia.
Le vittime, tutte di età compresa tra i 30 e i 50 anni, sarebbero rimaste uccise in circostanze ancora da chiarire, ma che secondo le prime ipotesi investigative potrebbero essere riconducibili a carenze nelle misure di sicurezza.
Gli avvisi di garanzia, un atto dovuto per consentire agli indagati di nominare periti di parte, sono stati emessi nei confronti di quattro persone: gli imprenditori Vincenzo Pietroluongo e Carlo Napolitano, oltre a Luca Luciani e Gianluca Di Franco, tutti ritenuti in qualche modo coinvolti nella gestione del cantiere o delle lavorazioni in corso.
Domani pomeriggio, alle 14.30, sarà conferito l’incarico al medico legale incaricato dalla Procura – con il pubblico ministero Stella Castaldo e il procuratore aggiunto Antonio Ricci – per l’autopsia sui corpi delle tre vittime. L’esame autoptico dovrà chiarire con precisione le cause della morte e contribuire a ricostruire la dinamica dell’incidente.
La tragedia ha suscitato profonda commozione in città e una dura reazione da parte dei sindacati, che da tempo denunciano l’insufficienza dei controlli nei cantieri e l’assenza di una vera cultura della sicurezza sul lavoro. «Non si può morire per lavorare – ha dichiarato un rappresentante della CGIL –. Chiediamo giustizia, ma anche un cambiamento radicale nelle politiche di prevenzione».
Nel frattempo, le indagini proseguono serrate per accertare se vi siano state negligenze, omissioni o violazioni delle normative in materia di sicurezza. Un’altra tragedia che lascia dietro di sé dolore, rabbia e il peso insopportabile di tre vite spezzate sul posto di lavoro.
Collaboratore di lunga data di Cronache della Campania
Da sempre attento osservatore della società e degli eventi.
Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni.
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