Napoli– Scoppia la polemica nel settore taxi a Napoli dopo la seduta del Consiglio Comunale del 28 luglio, durante la quale i consiglieri Diego Paipais e Gennaro Esposito hanno portato in aula un ordine del giorno sul trasporto pubblico non di linea.
Le critiche rivolte ai tassisti, accusati di inefficienze, hanno suscitato la reazione dell’Associazione Tassisti di Base e di Ciro Langella, rappresentante della categoria, che in due distinti documenti inviati al sindaco Gaetano Manfredi, all’assessore ai Trasporti Edoardo Cosenza e ad altri rappresentanti istituzionali, denunciano l’abbandono del settore da parte dell’amministrazione e respingono l’idea di nuove licenze senza un piano strutturale.
Le accuse: “Disservizi causati dall’amministrazione”
“I disservizi del settore taxi sono il riflesso delle condizioni imposte dal Comune”, tuona l’Associazione Tassisti di Base. I lavoratori sottolineano le difficoltà quotidiane: traffico ingestibile, cantieri perennemente aperti, carenza di stalli nelle zone turistiche, assenza di corsie preferenziali e aree di sosta adeguate.
“Operiamo in condizioni estreme, in contrasto con le normative europee e italiane sulla mobilità urbana”, si legge nel documento, che punta il dito contro “anni di scarsa programmazione, mancanza di investimenti e assenza di una visione moderna del trasporto”.
A rincarare la dose è Ciro Langella, che esprime “delusione e frustrazione” per le dichiarazioni dell’assessore alla Legalità Antonio De Iesu e di alcuni consiglieri.
“L’ammissione della carenza di personale nella polizia municipale è la prova di una mancanza di strategia per gestire l’aumento del flusso turistico”, scrive Langella, smentendo però le narrazioni di un boom turistico: “Le testate giornalistiche riportano un calo del 40% quest’anno”. Una situazione che, unita al caos viario e alle carenze del trasporto pubblico, rende impossibile garantire un servizio efficiente.
No a nuove licenze: “Il numero attuale è già sufficiente”
Sulla proposta di rilasciare nuove licenze taxi, i tassisti sono categorici: “Il numero attuale è già superiore al necessario”, afferma l’Associazione, richiamando una recente sentenza del TAR che avallerebbe questa posizione.
L’introduzione di nuove licenze, senza un piano di riforma del settore, rischierebbe di “peggiorare le condizioni economiche degli operatori esistenti”. I tassisti si dicono pronti a collaborare per migliorare il servizio, ma chiedono di non essere usati come “capro espiatorio” per le inefficienze istituzionali.
Critiche anche alle dichiarazioni dell’assessore De Iesu, che avrebbe elogiato una multinazionale già operativa a Napoli.
“Non ha portato benefici concreti al comparto”, ribatte l’Associazione, sottolineando che i tassisti affiliati alla piattaforma presentano le stesse criticità degli altri. Langella rincara: “È inaccettabile lodare multinazionali straniere che operano senza rispettare regolamenti e leggi, ignorando i problemi dei tassisti e dei cittadini”.
Il caos viario e la latitanza della politica
La situazione della viabilità napoletana è al centro delle proteste. “La città è un cantiere a cielo aperto e il trasporto pubblico non funziona come dovrebbe”, denuncia Langella. “Si parla di ore critiche per trovare un taxi, ma nessuno affronta il dilemma del traffico”.
I tassisti lamentano l’assenza di soluzioni concrete per fluidificare la circolazione, che potrebbe alleggerire la pressione sul trasporto pubblico non di linea. “Esigiamo rispetto e attenzione”, aggiunge Langella, chiedendo una gestione trasparente ed efficiente dei servizi cittadini.
Un appello alla responsabilità
L’Associazione e Langella invitano la giunta e i consiglieri a un “serio esame di coscienza” sul ruolo dell’amministrazione nel garantire un servizio moderno ed efficiente.
“Prima di puntare il dito contro di noi, si guardi alle responsabilità istituzionali”, scrivono i tassisti, che si dicono aperti al dialogo ma determinati a non accettare accuse ingiuste. La richiesta è chiara: un piano strutturale per la viabilità, investimenti in infrastrutture e un confronto reale per migliorare il settore, senza scaricare le colpe sui lavoratori.
La protesta dei tassisti napoletani mette a nudo le criticità di un settore in crisi, schiacciato tra il caos viario e l’inerzia amministrativa. La risposta alle accuse del Consiglio Comunale è un grido di rabbia e un appello alla collaborazione, con un monito: senza riforme strutturali, il servizio taxi non potrà migliorare. Spetta ora al sindaco Manfredi e alla giunta raccogliere la sfida, per evitare che Napoli resti intrappolata in un circolo vizioso di disservizi e polemiche.
Articolo pubblicato da Federica Annunziata il giorno 30 Luglio 2025 - 15:12
Lascia un commento