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Napoli, frasi sessiste alla residente della IV Municipalità: "Lei è sola, non ha figli"

Napoli – "Lei, da sola, è libera! Chi ha bisogno di responsabilità quando si può godere della vita senza pensieri?"
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Napoli – "Lei, essendo sola, non ha responsabilità verso i propri figli". A scriverlo, in una giustifica per l’assenza a un consiglio comunale, è un consigliere della IV Municipalità di Napoli, rivolgendosi alla presidente Maria Caniglia.

Frasi che hanno provocato un terremoto di reazioni, non solo per il tono paternalistico, ma perché riportano in luce un pregiudizio antico: quello che misura il valore di una donna – e di una rappresentante istituzionale – in base alla sua vita privata.

"Non avere figli non è una colpa"

Caniglia non ci sta e risponde per le rime: "Ci sono momenti in cui leggere certi commenti lascia davvero basiti". Per lei, quelle parole sono "un’invasione della sfera personale", come se "non avere figli fosse una mancanza, e non una scelta, o peggio ancora il risultato di difficoltà che nessuno ha il diritto di giudicare".

E aggiunge: "La famiglia non è solo procreazione.

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Famiglia è anche prendersi cura degli affetti dopo un dolore immenso, è sacrificio, è responsabilità che spesso chi giudica non conosce".

La solidarietà delle istituzioni (e la domanda: perché nel 2024 è ancora necessario?)

La vicenda ha scatenato un’ondata di sostegno. C’è chi, come Ciro Bonajuto, vicepresidente nazionale dell’Anci, le ha espresso vicinanza. E c’è l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Napoli, Emanuela Ferrante, che parla di "comportamenti inaccettabili, soprattutto da parte di chi rappresenta le istituzioni".

"Sono stereotipi che ostacolano l’emancipazione femminile", aggiunge, sottolineando quanto sia "grave che una donna in politica debba ancora difendersi non dalle critiche alle sue idee, ma dai giudizi sulla sua vita privata".

Il nodo politico (e culturale)

La domanda è inevitabile: perché, nel 2024, una donna al potere deve ancora sentirsi dire che "senza figli" è meno credibile? Perché la sua dedizione al lavoro viene messa in discussione in base alla sua scelta (o non scelta) di maternità? Quella di Caniglia non è una battaglia isolata: è l’ennesimo segnale di quanto certi retaggi resistano, persino nelle stanze del potere. E mentre le istituzioni si mobilitano in coro, resta da chiedersi se servirà a qualcosa, o se domani un altro consigliere troverà il modo di ricordare a un’altra donna che, "essendo sola", forse non conta abbastanza.

Articolo pubblicato il 31 Luglio 2025 - 14:30 - A. Carlino

Commenti (1)

Leggendo quest’articolo, mi chiedo perchè ci sono ancora certi pregiudizi. E’ strano che nel 2024 si parli ancora di questo. Una donna è valorosa anche senza figli, non è giusto giudicarla su questo. La maternità deve essere una scelta.

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