Napoli – Cresce l'attesa per l'autorizzazione delle autorità spagnole agli esami aggiuntivi sulla salma di Michele Noschese, il 35enne napoletano, noto come DJ Godzi, deceduto a Ibiza nella notte tra il 18 e il 19 luglio in circostanze ancora da chiarire.
La famiglia del giovane, rappresentata dal padre Giuseppe Noschese, medico, sta lottando per fare piena luce sulla tragedia.
Gli esami supplementari, sollecitati con forza dalla famiglia e seguiti da vicino dal padre di Michele con il supporto di due avvocati (l'italiana Rosanna Alvaro e lo spagnolo Jaime Roig) e un consulente medico, mirano a integrare i risultati dell'autopsia già eseguita, alla quale, però, non ha partecipato un consulente di parte della famiglia.Potrebbe interessarti
Sant’Antimo, scoperta un’officina abusiva: denunciato un 38enne e maxi multa da 5mila euro
Materdei, blitz antidroga in un’abitazione: tre arresti dopo un’aggressione agli agenti
Appalto ASL Napoli, accordo storico per i lavoratori della logistica
Napoli, nuovi interventi per l’illuminazione pubblica nel centro storico
Un primo referto consegnato ai familiari indicherebbe l'assenza di lesioni evidenti sul corpo di Michele riconducibili a percosse. La polizia spagnola ha sempre sostenuto l'ipotesi di un malore che avrebbe colpito il 35enne dopo un loro intervento.
Tuttavia, questa versione contrasta con le dichiarazioni di un amico della vittima. Quest'ultimo sostiene che Michele Noschese sarebbe stato picchiato dopo essere stato immobilizzato e ammanettato mani e piedi, e messo a terra a pancia in giù.
Le autorità spagnole sono attese nelle prossime ore per dare il via libera agli accertamenti richiesti, che potrebbero rivelarsi fondamentali per determinare le reali cause del decesso e far emergere eventuali responsabilità.
Commenti (1)
E’ strano come la situazione sia cosi complicata e ci siano molte versioni diverse su quello che è successo a Michele Noschese, spero che le autorità facciano chiarezza su questo caso il prima possibile per la famiglia.