Il giudice della sezione istruttoria n.2 del Tribunale di Ibiza ha autorizzato oggi il rimpatrio della salma di Michele Noschese, il DJ napoletano di 35 anni, noto come “Godzi”, deceduto il 19 luglio sull’isola delle Baleari.
La decisione giunge dopo che la famiglia ha rinunciato a una seconda autopsia e alla cremazione in Spagna, optando per ulteriori esami medico-legali.
Fratture post-mortem o segni di violenza? I dubbi della famiglia
La famiglia di Noschese, rappresentata dal procuratore Hugo Valparis Sanchez e dall’avvocato Rosanna Alvaro, aveva richiesto e ottenuto l’esecuzione di una TAC e una risonanza magnetica presso la clinica del Rosario di Ibiza, alla presenza del proprio perito medico legale.
Questi esami, autorizzati dall’autorità giudiziaria spagnola, avrebbero rilevato fratture di costole e di entrambe le clavicole.
I familiari intendono ora che l’autorità giudiziaria italiana valuti se tali risultanze siano in contraddizione con i risultati della prima autopsia, che invece non aveva evidenziato segni di violenza o soffocamento sul corpo del giovane. La prima autopsia aveva attribuito la morte a un arresto cardiocircolatorio dovuto all’assunzione continuata di stupefacenti.
La dinamica della morte durante il fermo
Michele Noschese è deceduto durante il fermo da parte degli agenti della Guardia Civil, intervenuti il 19 giugno nel complesso residenziale di Roca Llisa a Ibiza. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine spagnole, il DJ stava aggredendo con un coltello un vicino di 82 anni.
Una volta espletate tutte le formalità per il rimpatrio, la salma di Michele Noschese sarà trasferita a Roma, dove la famiglia procederà con la cremazione. La vicenda continua a sollevare interrogativi e attende risposte definitive sulle cause del tragico decesso.
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Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 28 Luglio 2025 - 17:06

Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca”
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