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Maxiprocesso su violenze in carcere: slitta la testimonianza-chiave dello psichiatra

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Santa Maria Capua Vetere – Un nuovo intoppo nel maxiprocesso per le violenze ai danni dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, risalenti al 6 aprile 2020.

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Oggi è saltata la testimonianza del medico psichiatra Raffaele Sperandeo, consulente della Procura che aveva valutato i traumi psichici subiti dalle vittime.

Perché la consulenza è sotto accusa?

Sperandeo aveva certificato i danni psicologici dei detenuti, elemento cruciale per l’accusa di tortura – il capo d’imputazione più grave, che coinvolge quasi la metà dei 105 imputati (agenti penitenziari, funzionari del DAP e medici ASL).

Ma la difesa contesta la validità della perizia, sostenendo che sia inutilizzabile perché svolta senza contraddittorio con gli indagati.

La battaglia legale

Già a febbraio, gli avvocati Luca Tornatora, Giuseppe Stellato e Edoardo Razzino avevano chiesto l’esclusione della consulenza, denunciando una "compressione del diritto di difesa".
Oggi, dopo un’ora e mezza di camera di consiglio, il presidente del tribunale Roberto Donatiello ha rinviato la decisione all’udienza straordinaria del 18 luglio.

Se il giudice darà il via libera, Sperandeo tornerà a testimoniare. Altrimenti, l’accusa perderà un pilastro probatorio in un processo che scuote il sistema penitenziario italiano.


Fonte Verificata

Commenti (1)

E’ veramento strano che la testimonianza di Sperandeo sia saltata, io credo che senza di lui l’accusa avra’ difficolta a provare i danni psicologici, ma vedremo cosa succedera’ nel prossimo udienza. La legge deve fare il suo corso.

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