Salerno– “Vir o mar quant’è bell'”. Con questo striscione, esposto oggi nella suggestiva Baia di Ogliastro Marina, i volontari di Goletta Verde hanno lanciato un’azione di denuncia per richiamare l’attenzione sulle molteplici minacce che incombono sul fragile ecosistema costiero della Campania.
La storica campagna di Legambiente, giunta alla sua tappa campana, ha chiesto a enti e autorità “maggiore tutela e salvaguardia” del mare e delle coste.
Un mare sotto attacco: scarichi, opere impattanti e gestione abusiva
Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania, ha sottolineato la criticità della situazione: “Il mare rappresenta uno dei beni più preziosi per il nostro territorio, minacciato però da scarichi illegali, cattiva depurazione e progetti di sviluppo con soluzioni che guardano al passato”.
Legambiente chiede una “strategia puntuale di protezione e valorizzazione della costa con un approccio sostenibile che guardi alle possibilità che la blue economy offre”.
Le minacce evidenziate dall’associazione sono molteplici:
Presenza incontrollata di imbarcazioni: Un fattore di disturbo e potenziale inquinamento per le aree marine.
Scarsa o assente depurazione delle acque: Rilevanti e diffusi scarichi non depurati giungono a mare attraverso le foci di fiumi e canali. Questo non solo contamina con batteri, ma favorisce anche la proliferazione algale con conseguente sviluppo di schiume, mucillagini e colorazioni anomale.
Legambiente evidenzia come lo sversamento abusivo di liquami zootecnici, come dimostrato dalle recenti operazioni della Guardia di Finanza e della Procura di Salerno, sia una forte criticità che potrebbe invece diventare un’opportunità per la produzione energetica e matrici ammendanti.
Opere infrastrutturali fortemente impattanti: Interventi che “irrigidiscono la fascia costiera, deteriorano i fragili sistemi dunali e interferiscono con la dinamica delle acque” rappresentano un ulteriore attacco all’ecosistema. Emblematico è il caso del cosiddetto Masterplan Salerno Sud, un “Grande Progetto Interventi di difesa e ripascimento del litorale” che, con la realizzazione di approdi marittimi e poderose scogliere soffolte, implica l’artificializzazione della fascia costiera da Pontecagnano a Castellabate, in contrasto con i principi della Gestione Integrata delle Zone Costiere (GIZC).
Mancata osservanza delle procedure in aree protette: Gli attivisti di Legambiente sono al lavoro per presentare un esposto all’autorità giudiziaria riguardo l’uso di attrezzature meccaniche in aree sottoposte a vincolo di protezione, come la Zona A integrale del Parco Regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano. La presenza di ruspe e trattori per “livellare” le dune in piena area protetta a Baia Domizia (Sessa Aurunca) è un chiaro “attacco alla biodiversità della costa”.
Legambiente ribadisce la necessità di un cambio di passo nella gestione del patrimonio costiero campano, invitando le istituzioni a un approccio più lungimirante e sostenibile
Articolo pubblicato da A. Carlino il giorno 30 Luglio 2025 - 19:59

Collaboratore di lunga data di Cronache della Campania
Da sempre attento osservatore della società e degli eventi.
Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni.
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