La Reggia di Caserta ha vissuto mesi di sofferenza silenziosa. Mentre il Parco Reale ingiallivano sotto il sole e le fontane restavano quasi mute, l’acqua dell’antico Acquedotto Carolino — capolavoro d’ingegneria borbonica e fonte vitale del patrimonio verde — veniva sottratta illegalmente. Oggi quel silenzio si interrompe con un arresto: i carabinieri hanno fermato un imprenditore agricolo 58enne, accusato di aver prelevato illecitamente l’acqua destinata al monumento, patrimonio Unesco.
“Ringrazio i carabinieri di Caserta e il nucleo Forestale per aver accolto il nostro grido d’allarme”, ha dichiarato il direttore della Reggia, Tiziana Maffei.Potrebbe interessarti
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Le conseguenze sono state evidenti a ogni visitatore: niente irrigazione nei prati alti, risorse idriche concentrate solo su alberi e fioriture più fragili, mentre le celebri praterie ingiallivano in attesa della pioggia. Solo il Gran Parterre, con un sistema autonomo, ha resistito all’arsura.
Ma ora si guarda avanti. Con i fondi del PNRR sono in arrivo due interventi senza precedenti: uno per il recupero delle sorgenti del Fizzo e dell’Acquedotto Carolino, l’altro per creare un impianto moderno e sostenibile che eviti nuovi sprechi e garantisca l’irrigazione del complesso.






Commenti (1)
L’articolo parla di una situazione seria che ha colpito la Reggia di Caserta. E’ importante che si prenda coscienza dell’importanza delle risorse idriche e di come vengono gestite. Speriamo che gli interventi previsti possano realmente fare la differenza.