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Erano truffatori di Marano in fuga le due vittime dell’incidente a Rivisondoli

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Un grave incidente stradale avvenuto ieri pomeriggio la strada statale 17, nel territorio di Rivisondoli, sull’arteria che collega l’Alto Sangro alla Valle Peligna e alla costa abruzzese ha fatto scoprire l’ennesima truffa agli anziani ma questa volta con epilogo tragico per i truffatori.

Due uomini, Maurizio Corrado, 42 anni, e Dario Liccardo, entrambi di Marano di Napoli, hanno perso la vita in uno scontro frontale tra la loro Fiat Panda e un autobus privato proveniente da Varese e diretto a Sulmona, con 35 passeggeri a bordo.

Il bilancio dell’incidente è più grave perché oltre ai due morti ci sono anche cinque feriti. Ma la vicenda ha assunto contorni inquietanti con il ritrovamento, nell’auto delle vittime, di 1500 euro in contanti e gioielli per un valore superiore ai 30mila euro, probabilmente frutto di una truffa o di un furto.

La dinamica dell’incidente

L’incidente è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri, sotto una pioggia battente che aveva reso l’asfalto particolarmente insidioso. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Castel di Sangro, coordinati dal capitano Giuseppe Testa, la Fiat Panda, che viaggiava in direzione Roccaraso, avrebbe invaso la corsia opposta, forse a causa di una perdita di controllo dovuta alle condizioni climatiche avverse.

L’impatto con l’autobus è stato violentissimo e non ha lasciato scampo ai due occupanti dell’auto, deceduti sul colpo.

I sanitari del 118, intervenuti con due ambulanze e un’eliambulanza dall’Aquila, hanno potuto solo constatare il decesso delle vittime. Cinque passeggeri del bus, tutti in condizioni non gravi, sono stati medicati sul posto e successivamente trasferiti negli ospedali della zona per accertamenti.

Il conducente dell’autobus, illeso ma sotto shock, è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale, come atto dovuto, e ha collaborato con le forze dell’ordine.

I rilievi sono stati effettuati dai carabinieri delle stazioni di Pescocostanzo, Roccaraso e dal Nucleo Radiomobile, supportati dai vigili del fuoco del distaccamento sangrino, che hanno lavorato a lungo per estrarre i corpi dalle lamiere contorte della Panda. L’Anas ha provveduto alla chiusura temporanea del tratto stradale per consentire le operazioni di soccorso e la rimozione dei veicoli.

Il mistero dei gioielli e del denaro

A rendere la vicenda ancora più complessa è il ritrovamento, all’interno della Fiat Panda, di una somma di 1500 euro in contanti e di gioielli dal valore stimato di oltre 30mila euro. I due uomini, entrambi con precedenti penali per truffe ai danni di anziani, erano stati controllati poche ore prima da una pattuglia della polizia stradale sulla strada per Chieti, un dettaglio che ha permesso di identificare rapidamente anche Liccardo, sprovvisto di documenti.

Gli inquirenti, coordinati dal procuratore di Sulmona Luciano D’Angelo e dal sostituto procuratore Edoardo Mariotti, stanno indagando per chiarire la provenienza del denaro e dei preziosi. L’ipotesi più accreditata è che i due fossero di ritorno da un colpo messo a segno in Abruzzo, probabilmente una truffa o una rapina ai danni di persone vulnerabili, come anziani.

Le indagini si concentrano ora su eventuali denunce recenti nella zona e su possibili collegamenti con altri episodi simili, per identificare le vittime dei reati commessi dai due.

Un tratto stradale ad alto rischio

La strada statale 17, teatro della tragedia, è nota per la sua pericolosità, soprattutto in condizioni di maltempo. La pioggia abbondante caduta ieri pomeriggio potrebbe aver contribuito alla perdita di aderenza della Panda, causando la sbandata fatale. Gli inquirenti stanno effettuando ulteriori accertamenti tecnici per confermare la dinamica e verificare se vi siano state altre cause, come un guasto meccanico o una distrazione alla guida.

La comunità sotto choc

La notizia dell’incidente e delle circostanze che lo circondano ha scosso la comunità di Rivisondoli e delle aree limitrofe, già segnate da episodi di microcriminalità. La scoperta dei gioielli e del denaro nell’auto dei due napoletani ha alimentato interrogativi e preoccupazioni tra i residenti, che chiedono maggiore sicurezza e controlli più stringenti.

I carabinieri della Compagnia di Castel di Sangro stanno lavorando senza sosta per ricostruire gli ultimi movimenti delle vittime e identificare i possibili obiettivi delle loro attività criminali. La Procura di Sulmona, che coordina le indagini, ha disposto ulteriori approfondimenti per fare luce su una vicenda che unisce dramma umano e ombre di criminalità.

 


Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 27 Luglio 2025 - 14:10

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Giuseppe Del Gaudio

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