Arrestato per incendio doloso e atti persecutori
Ha appiccato il fuoco alla porta dell’appartamento dove vive la sua ex compagna, al quarto piano di una palazzina in via Ferrara. Un gesto che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia se il caso non avesse voluto che la donna, in quel momento, fosse fuori casa. I carabinieri di Casoria, accorsi dopo una chiamata al 112, hanno trovato le fiamme ancora vive sull’uscio, ma sono riusciti a contenere il rogo prima che potesse propagarsi.
Dietro l’incendio, secondo le indagini, c’è la mano di un 42enne del posto, già protagonista di un’escalation di violenze e minacce, fino a quel momento mai finite in una denuncia formale. La donna aveva più volte subito aggressioni, insulti, intimidazioni quotidiane, sempre minimizzate o “perdonate” dopo le rituali scuse dell’uomo.
All’inizio dell’anno, lo stesso ex l’aveva colpita nel suo rifugio più sicuro, la casa: prima aveva sfondato la porta a pugni, poi aveva versato acido sui citofoni. Il motivo? Un mancato messaggio, una chiamata ignorata. Da quel momento era iniziato un vero e proprio percorso di persecuzione, tra fari dell’auto presi a calci, telefonate ossessive, insulti, minacce di morte via SMS.
Questa volta però la situazione è precipitata. Le fiamme, le urla dei vicini, l’odore acre nell’aria hanno costretto tutti ad agire. La donna ha raccontato tutto ai militari, e le sue parole hanno trovato conferma nelle immagini delle telecamere di sorveglianza installate in strada. Incastrato e arrestato, l’uomo si trova ora in carcere con le accuse di atti persecutori e incendio doloso.
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