Boss in carcere per estorsioni e intimidazioni.
Era come una macchinetta contasoldi il clan di Francescoi Ullero: a Cardito tutti i commercianti e le imprese sono passate sotto la scure dei suoi aguzzini con estorsioni e tentate.
Il boss, quasi settantenne, stamane è finito in carcere con altri 9 dei suoi fedelissimi mentre altre sette persone sono ai domicliari e indagati e tra questi ci sono i due congiunti; la figlia Concetta Ullero di 31 anni e il fratello Carlo Ullero di 61 anni.
Nelle 360 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dal gip Luca Rossetti su richiesta della Dda di Napoli, si racconta di uno scenario raccapriciante di quello che è accaduto a Cardito in questi ultimi anni.
Ben 25 tra estorsioni compiute e tentate estorsioni, a cui vanno aggiunte le 4 con la tecnica del cavallo di ritorno, E poi la gestione delle piazze di spaccio e la vendita a privati di qualsiasi tipo di droga.
Tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere anche Francesco Ullero, detto “cul ‘e stopp” o Francuccio” al vertice dell’omonimo clan che a Cardito, secondo la procura di Napoli, riforniva diverse piazze di spaccio e taglieggiava anche privati cittadini.
Tra gli episodi accertati, la richiesta al titolare di un’attività di onoranze funebri di versare almeno cinquecento euro per ogni funerale. la richiesta a nome del boss era stata fatta dal fratello Carlo e da Giovanni Cipolletta, altro degli arrestati di oggi.
“Vedi di farci sapere perché prima del primo dell’anno…, perchè la prima auto che vedo che è tua, te la faccio parcheggiare e ci faccio trovare il morto; ti ricordi il film che quelli parcheggiarono il morto nell’auto? lo così faccio”.
Tra i destinatari dell’arresto in carcere ci sono anche i suoi luogotenenti Rocco Chianese (suo genero) e Giuseppe De Simone.
Inoltre è emerso dalle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, che il clan aveva a disposizione dei picchiatori che, su ordine dei vertici del clan, provvedevano ad ammorbidire i destinatari reticenti delle richieste estorsive, commercianti della zona ma non solo.
I raid punitivi, nella zona di Cardito, secondo quanto emerso dalle intercettazioni, senza precauzioni, anche in luoghi molto frequentati: il capo clan infatti esercitava un forte potere intimidatorio grazie al quale si garantiva il silenzio di eventuali testimoni.
Tra quelle documentate dagli investigatori ne figura anche una, anche questa perpetrata con modalità violente, che ha visto vittima due donne, madre e figlia, con l’obiettivo di occupare la loro abitazione, effettivamente lasciata libera anzitempo. Le due donne subirono anche l’incendio, poi rivelatosi doloso, di un bar bistrot, appena aperto.
Francesco Ullero, 69 anni. CARCERE
Rocco Chianese, 35 anni CARCERE
Giuseppe De Simone, 43 anni CARCERE
Carmine Polito, 41 anni CARCERE
Giovanni Cipolletti, 41 anni CARCERE
Carlo Ullero, 61 anni CARCERE
Enzo Mele, 47 anni CARCERE
Vincenzo Avverso, 30 anni CARCERE
Antimo Ronga, 30 anni CARCERE
Luigi Tornatelli, 56 anni CARCERE
Domenico Iavarone, 29 anni CARCERE
Dario Capasso, 33 anni CARCERE
Nicola Barra, 47 anni CARCERE
Antonietta Capasso, 58 anni CARCERE
Nunzia Gensante, 38 anni INDAGATA
Concetta Ullero, 30 anni INDAGATA
Gaetano Cimmino, 52 anni CARCERE
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