Roma – La Corte d’Appello di Roma ha confermato le condanne per Francesco Bidognetti, storico capoclan dei Casalesi, e l’avvocato Michele Santonastaso, riconosciuti colpevoli di minacce aggravate dal metodo mafioso nei confronti dello scrittore Roberto Saviano e della giornalista Rosaria Capacchione.
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I giudici hanno mantenuto le pene già inflitte in primo grado: un anno e sei mesi per Bidognetti e un anno e due mesi per Santonastaso.
Le minacce risalgono al 2008, durante il processo di appello “Spartacus” a Napoli, quando i due intimidirono pubblicamente Saviano e Capacchione, allora giornalista de Il Mattino, per le loro inchieste sulla camorra.
Saviano: “Mi hanno rubato la vita”
Alla lettura della sentenza, Saviano, visibilmente commosso, ha abbracciato il suo legale, Antonio Nobile, mentre dall’aula si levava un applauso. «Mi hanno rubato la vita», ha commentato lo scrittore, da anni costretto a vivere sotto scorta per le continue minacce della camorra.
Quello di oggi è l’ultimo capitolo di una battaglia giudiziaria durata quasi 17 anni, che conferma la gravità delle intimidazioni subite da Saviano e Capacchione, diventati simboli della resistenza alla camorra.
Rosaria Capacchione,ha commentato: «Questa sentenza ribadisce che le minacce mafiose non resteranno impunite, anche se arriva dopo troppo tempo. La giustizia è lenta, ma arriva».
Diverse le voci che hanno espresso solidarietà: Associazioni antimafia hanno sottolineato come «la tenacia di Saviano e Capacchione sia un esempio per tutti».Ora la palla passa alla Cassazione.
Articolo pubblicato il giorno 14 Luglio 2025 - 18:12