Caivano – Una lista con nomi e cognomi, tramandata da un clan all’altro, come fosse un’eredità criminale.
È quella su cui i carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno acceso i riflettori, scoprendo un sistema estorsivo ben rodato, attivo a Caivano e ai danni di numerosi imprenditori locali.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno portato all’arresto di due figure di vertice del gruppo camorristico: Giovanni Barra, 39 anni, noto come “Giovanni ’o scucciato”, e Roberto Alfio Maugeri, 33 anni. Entrambi sono accusati di associazione mafiosa ed estorsione aggravata.
I due nuovi ras avevano preso il posto del boss Antonio Angelino, alias “Tibiuccio”
Secondo gli inquirenti, Barra e Maugeri avrebbero assunto la guida del clan durante la latitanza del boss Antonio Angelino, alias “Tibiuccio”, diventando i referenti principali per la gestione delle attività criminali sul territorio.
Proprio in quel periodo, i due avrebbero continuato a riscuotere il pizzo dagli imprenditori già “schedati” in un elenco, considerato un vero e proprio strumento di continuità per le estorsioni, indipendentemente da chi fosse alla guida del sodalizio.
Dall’inchiesta emergono diversi episodi di estorsione a danno di attività economiche della zona, in un contesto di sistematica pressione mafiosa sul tessuto imprenditoriale locale. Le misure cautelari sono state eseguite nelle scorse ore.
Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 2 Luglio 2025 - 11:06
Commenti (1)
L’articolo parla di un fenomeno molto grave e preoccupante che colpisce le imprese in una zona come Caivano. La situazione di estorsione è davvero allarmante, ma serve anche riflettere su come si può combattere questi fenomeni.