Sono stati svelati ufficialmente, presso gli studi Rai di Napoli, i Palinsesti della stagione televisiva 2025/2026: un mosaico ricco di proposte, innovazioni e conferme. Nella sezione Intrattenimento Prime Time, diretta da Williams Di Liberatore, spicca l’attesissima ventesima edizione di “Ballando con le Stelle”, autentico baluardo della programmazione del Servizio Pubblico.
Il talent show leader d’ascolti, condotto da Milly Carlucci, andrà in onda ogni sabato sera su Rai 1, dal 27 settembre al 20 dicembre, e promette di fondere la tradizione che lo ha reso un fenomeno di costume con nuovi spunti creativi e contenuti crossmediali. A firmare le valutazioni artistiche, torna anche quest’anno l’iconica giuria composta da Carolyn Smith, Fabio Canino, Ivan Zazzaroni, Guillermo Mariotto e Selvaggia Lucarelli, che ha raccontato in esclusiva alla nostra testata il suo punto di vista sul programma e sulla sua esperienza ventennale da giurata.
“Ballando con le Stelle” raggiunge quest’anno il traguardo dei vent’anni di messa in onda. Qual è il vero segreto della longevità di questo programma?
“Credo che il segreto risieda nella capacità di leggere – e talvolta anticipare – i tempi. “Ballando” è un programma che si trasforma costantemente, restando fedele a se stesso ma adattandosi al presente. Milly Carlucci, nonostante un’apparenza a volte un po’ barocca, è in realtà una figura molto contemporanea. Non bisogna farsi ingannare dall’estetica elegante, dai lampadari e dai velluti rossi: “Ballando” può sembrare una sala da ballo d’altri tempi, ma i temi, i protagonisti e le dinamiche sono specchio – e spesso anticipazione – del nostro tempo”
La danza è da sempre il cuore dello show nonché un medium evocativo e primordiale, in quanto vede protagonista il corpo e non la parola. Che valore attribuisce al suo potere comunicativo?
“La danza è un’arte, ma anche una forma profonda di consapevolezza del proprio corpo. Spesso le persone rifiutano di partecipare non perché temano di ballare male, ma perché non si sentono a proprio agio con la propria immagine. Ricordo una persona che, pur avendo fatto colloqui e provini, ha rinunciato proprio per il disagio legato al suo corpo. Non era il timore del giudizio tecnico, ma quello dello sguardo del pubblico. Eppure, proprio nei momenti più fragili abbiamo visto concorrenti sorprendenti. Non servono corpi perfetti, ma verità emotiva”
In base alla sua esperienza, qual è il profilo ideale del concorrente di “Ballando con le Stelle”?
“Il concorrente ideale non è necessariamente il più agile, ma colui che possiede il giusto atteggiamento mentale. Penso, ad esempio, a Federica Pellegrini: un’atleta straordinaria ma inizialmente molto debole nella danza. La sua forza è stata accettare la sfida, rischiare la figuraccia in diretta nazionale. Ha dimostrato che anche chi è abituato a vincere può mettersi in gioco senza paura. Questa è la vera bellezza del programma: vedere qualcuno superare i propri limiti, anche psicologici”
Cosa la convince a tornare annualmente nel ruolo di giurata?
“La giuria, a sua volta, è uno show dentro lo show. Ogni anno ha una dinamica diversa, quasi fosse una serie parallela. Ci sono tensioni, alleanze, piccoli drammi, come in una soap opera che si riscrive puntata dopo puntata. Abbiamo vissuto momenti molto forti, come l’uscita di Mariotto o le discussioni sorte quando tra i concorrenti c’era il mio compagno. La giuria ha un’identità narrativa che evolve di stagione in stagione, ed è parte integrante dell’esperienza di “Ballando””
Alcune sue prese di posizione, sia come giurata sia come giornalista, sono spesso oggetto di critiche. Come risponde a chi l’accusa di essere troppo provocatoria o polemica?
“Oggi si ha paura delle voci scomode. Porre domande, dubitare, fare inchieste viene etichettato come polemica. Ma io credo ancora in un giornalismo che cerca risposte, che mette in discussione, che non ha paura di dire le cose. Prendiamo in esempio il Pandorogate, un’indagine che ha generato milioni di risultati online: per alcuni è stata una provocazione, ma per me è stato solo fare il mio lavoro. Non cerco di commuovere il pubblico, cerco di informarlo. E questo, in fondo, dà fastidio a chi vorrebbe solo una sedia comoda”
Concludendo, in questo nuovo ciclo di “Ballando”, cosa dobbiamo aspettarci?
“Un cast che, come sempre, porterà in scena storie molto diverse tra loro. Non anticipo nulla, ma ci saranno figure capaci di creare dinamiche potenti. E anche quest’anno, credo, vivremo momenti indimenticabili sia dentro che fuori dalla pista”
Emanuela Francini
Articolo pubblicato da Redazione il giorno 2 Luglio 2025 - 18:54
Commenti (1)
Ho letto l’articolo e trovo che la presentazione dei palinsesti sia interessante. Tuttavia, credo che ci siano molte cose da migliorare per quanto riguarda la diversità dei concorrenti. E’ importante che ogni persona possa sentirsi rappresentata in programmi come questo.