Ercolano – Napoli si prepara a ospitare “Amabiland”, l’evento ideato da Amabile Jewels, il brand della modenese Martina Strazzer, che per due giorni trasformerà il Complesso Zeno – un’area verde tra Vesuvio e mare – in un festival di musica, estetica e intrattenimento.
Presentato come un “Coachella partenopeo”, Amabiland solleva interrogativi: è un’autentica celebrazione culturale o un’estensione fisica di una strategia di marketing? Da Modena, dove tutto è iniziato con un investimento di 300 euro nella cameretta di Martina Strazzer, a Bologna, con l’apertura del primo flagship store in via Rizzoli ad aprile, il brand ha consolidato le sue radici emiliane.
Tuttavia, l’assenza di iniziative al Sud Italia aveva suscitato critiche da parte di una community che si sentiva esclusa dalla narrazione inclusiva promessa sui social. Amabiland, ospitato a Napoli, sembra rispondere a questo malcontento, ma non senza ambiguità: è un’apertura autentica al Sud o un’operazione estetica per capitalizzare sull’appeal iconico della città?Napoli, protagonista di un boom turistico e culturale, è la cornice ideale per un brand che vive di comunicazione visiva e trend social.
La città, celebrata per record calcistici, serie Netflix e successi musicali, è però spesso ridotta a cliché estetico, consumata attraverso filtri e reel. Fenomeni come Rita De Crescenzo, Very, Sasy e Patrizio Chianese trasformano il degrado in contenuto virale, un contesto che Amabiland sfrutta con il suo immaginario “Safari Boho Chic”, potenzialmente estraneo al territorio.
Il programma include body painting, letture dei tarocchi, un’esperienza artistica con Jacqueline Luna Di Giacomo e una line-up musicale che spazia tra pop, reggaeton e revival. Le attività, definite “gratuite” ma accessibili solo con biglietto, sembrano orientate più a generare contenuti social che a creare un’esperienza culturale partecipativa.
I corner shop distribuiranno la nuova collezione safari-glam, mentre i primi 4.000 acquirenti riceveranno una VIP Box, un kit pensato per alimentare la narrazione visiva del brand.A rafforzare l’evento, la collaborazione con NSS Magazine, punto di riferimento per l’estetica urban e le culture giovanili.
NSS Edicola sarà uno spazio di vendita per una capsule esclusiva di magliette Amabile Napoli, un’alleanza che punta a inserire il brand nei circuiti della Gen Z e del fashion indipendente.
Tuttavia, il rischio è che Napoli venga ridotta a un souvenir estetico, più che valorizzata come contesto culturale.Amabiland si presenta come un incontro tra brand e community, ma la sua natura performativa solleva dubbi sulla capacità di produrre valore condiviso. La retorica della connessione autentica si scontra con un evento che pare più funzionale alla visibilità social che al dialogo con il territorio.
Napoli, presente ma muta, rischia di essere solo uno sfondo per foto e caption, replicando uno schema di appropriazione culturale mascherata da celebrazione.La vera sfida per Amabiland sarebbe raccontare Napoli senza piegarla a un’estetica prefabbricata. Ma per un evento nato da un brand, e non da un’urgenza culturale, il confine tra intenzione e opportunismo resta sottile. Napoli osserva: se sarà hype o restituzione culturale, lo diranno i fatti. L’appuntamento è fra poche ore, e i numeri parleranno.
Articolo pubblicato il giorno 11 Luglio 2025 - 13:16