Napoli– Il caso del professore Stefano Addeo, il docente del liceo Medi di Cicciano (Napoli) che ha rivolto minacce alla figlia della premier Giorgia Meloni tramite un post sui social, si inasprisce.
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Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha dichiarato che per Addeo “il rischio di licenziamento sicuramente c’è”. Nel frattempo, il professore, già sospeso e con lo stipendio decurtato, si è sfogato, sostenendo di essere “massacrato” e di aver tentato il suicidio.
La dura posizione del Ministro Valditara: “Incompatibile con l’insegnamento”
Intervenendo a “Cinque minuti” su Rai1, il Ministro Valditara ha espresso una posizione netta: “Io, ovviamente, non voglio entrare nel procedimento disciplinare ma voglio dire con grande chiarezza che chi inneggia alla violenza o sui social compie azioni di disprezzo verso la vita e anche azioni volgari, affermazioni inqualificabili, ritengo sia incompatibile con l’insegnamento”. Una dichiarazione che preannuncia una linea dura da parte del Ministero.
Il dramma di Addeo: “Ci sono crimini peggiori, ho tentato il suicidio”
Dal canto suo, Stefano Addeo ha rilasciato un’intervista a ‘La Zanzara’ su Radio24, in cui ha raccontato il suo stato d’animo dopo la bufera mediatica. “Ci sono crimini peggiori di quello che ho fatto io, mi stanno massacrando, poco fa fuori casa mi hanno urlato contro augurandomi la morte”, ha dichiarato.
Addeo ha confermato di essere stato sospeso e di subire una decurtazione dello stipendio. “Io vivo di quello e a casa ho una vecchina di 92 anni che ha bisogno di assistenza, la mantengo io perché lei ha la pensione minima”, ha spiegato, evidenziando le sue difficoltà personali.
Il professore ha ribadito di assumersi la responsabilità dell’accaduto e ha confermato di star lavorando con i suoi avvocati per organizzare un incontro con la Presidente Meloni. Una rivelazione sconcertante riguarda la genesi del post incriminato: “Il post l’ho fatto scrivere all’intelligenza artificiale, poi mi sono reso conto che pubblicarlo era stata una cretinata”, ha ammesso.
Sulle motivazioni del gesto, Addeo ha parlato di un momento di forte turbamento: “Erano le 9 di sera e avevo sentito al telegiornale che l’Italia continuava a non considerare Netanyahu un criminale internazionale, ho visto le foto dei bambini e mi sono messo a piangere, sono una persona sensibile, faccio molto volontariato per i bambini malati oncologici, assisto gli anziani, sono cattolico.
Così in quel momento ho chiesto all’intelligenza artificiale di creare un post brutto, cattivo. L’ho pubblicato alle 10 di sera e l’ho tolto alle 7 di mattina rendendomi conto della gravità della cosa”.
Infine, Addeo ha rivelato di aver tentato il suicidio: “All’inizio rifiutai la lavanda gastrica, poi ho accettato. In due giorni ho perso 3 chili, non riesco a mangiare”. La vicenda continua a sollevare interrogativi sulla gestione della comunicazione sui social e sulle conseguenze, sia legali che personali, di affermazioni che travalicano il limite.
Articolo pubblicato il giorno 4 Giugno 2025 - 22:23