Napoli – L’inchiesta della Procura di Napoli sulla laurea in Economia Aziendale di Maria Rosaria Boccia, conseguita presso l’università telematica Pegaso, è stata avviata in seguito a una denuncia presentata dalla stessa Università. È quanto emerge da una nota ufficiale diffusa dalla Pegaso, che si dichiara “parte lesa” nella vicenda.
L’Università Pegaso ha precisato che la Procura ha richiesto all’Ateneo la documentazione necessaria, evitando “accessi invasivi”. Questo chiarisce che l’indagine non è scaturita da un’iniziativa esterna o da un controllo a sorpresa, ma da un’azione proattiva dell’istituzione accademica stessa.
Già nel settembre scorso, a seguito di un servizio giornalistico che aveva sollevato dubbi sull’autenticità della tesi di laurea della signora Boccia, l’Università Pegaso aveva avviato “le opportune verifiche sul titolo e sull’elaborato”. L’Ateneo sottolinea di aver agito “nel pieno rispetto dei principi di trasparenza, correttezza e riservatezza, adottando le misure più adeguate in conformità con le normative vigenti e gli interessi coinvolti.”
La nota dell’Università Pegaso evidenzia un impegno a fare chiarezza sulla vicenda, ponendosi come attore principale nel processo di accertamento della verità.
Articolo pubblicato da A. Carlino il giorno 13 Giugno 2025 - 16:34

Collaboratore di lunga data di Cronache della Campania
Da sempre attento osservatore della società e degli eventi.
Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni.
E’ interessant sapere come l’università Pegaso ha reagito alla situazione riguardo a Maria Rosaria Boccia. Ma ci sono molti dubbi su come vengono gestiti i titoli di studio in queste istituzioni telematiche. Serve piu trasparenza.