Sette milioni di euro in sanzioni amministrative, 139 denunce, oltre 300 veicoli sequestrati e più di 50 persone colte in flagranza di reato: è il bilancio di appena sei mesi di operazioni nella Terra dei Fuochi, a pochi mesi dalla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha acceso definitivamente i riflettori sulla gestione del disastro ambientale in Campania. Una risposta forte e strutturata, coordinata dai prefetti di Napoli e Caserta, che vede in campo tutte le forze dello Stato: forze di polizia, esercito, polizie locali, vigili del fuoco, ARPAC, ASL e ispettori del lavoro.
Gli interventi, intensificati nelle ultime settimane tra Caserta e l’hinterland napoletano, hanno colpito nel cuore filiere illegali del trasporto e smaltimento rifiuti, officine fuorilegge, cantieri abusivi e vere e proprie discariche nascoste.Potrebbe interessarti
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La nuova strategia, messa nero su bianco nel Comitato interprovinciale per l’ordine pubblico del 18 giugno, punta su un modello “muscolare e intelligente”, che unisce la forza repressiva a un’azione di prevenzione sempre più mirata e tecnologica. Con un nuovo tavolo info-operativo e missioni aeree di droni e mezzi militari, l’obiettivo è uscire dalla logica dell’intervento a macchia di leopardo per affrontare il problema con una visione di area vasta, come richiesto anche dalla CEDU.
Intanto continua anche l’azione di formazione degli operatori, la valorizzazione delle tecnologie di sorveglianza e l’utilizzo dei fondi destinati ai Comuni per rafforzare i controlli. In questi giorni, il comando dell’operazione “Strade Sicure” ha visto l’avvicendamento tra il 21° Reggimento Genio Guastatori e l’VIII Reggimento Artiglieria Terrestre “Pasubio” di Persano, con il colonnello Elvidio Cedrola subentrato al colonnello Romano Ventura, a cui va il merito di aver accompagnato le prime fasi del nuovo corso operativo.







Commenti (1)
Il articolo e molto interessante, ma mi domando se le sanzioni sono abbastanza per fermare il problema. Ci sono sempre nuove forme di illegalità che nascono. Speriamo che le forze dell’ordine possano fare di più per proteggere l’ambiente.