In un calcio italiano in crisi d’identità, orfano di un commissario tecnico e sempre più lontano dai palcoscenici che contano, la risposta del mercato estivo è chiara, quanto preoccupante: si punta tutto sui veterani. Mentre la Nazionale rischia per la terza volta consecutiva di doversi aggrappare ai playoff per staccare un biglietto per il Mondiale – assente da dodici lunghi anni – la Serie A mostra il volto di un sistema che fatica a rinnovarsi, preferendo l’usato sicuro all’incognita dei giovani.
Edin Dzeko, 39 anni, è tra i nomi più corteggiati: Fiorentina, Bologna e Como lo vogliono per la sua esperienza e il suo fiuto del gol.Potrebbe interessarti
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La Serie A, che vede scappare i suoi giovani migliori verso l’estero, continua a vivere nel paradosso: esporta talento e importa passato. Ma non tutto è immobilismo. A riaccendere la speranza sono le idee e i progetti di piazze non tradizionali: Como e Bologna stanno provando a sovvertire le gerarchie storiche, investendo con visione e costruendo valore. Modelli che cercano di seguire l’esempio dell’Atalanta, forse il vero cantiere di modernità del nostro calcio. Intanto però, il Mondiale resta lontano, come un sogno mai sveglio.
Commenti (1)
In effetti, la situazione del calcio italiano è veramente preoccupante. Si vede che le squadre puntano su giocatori vecchi e non sui giovani. Questo non porta a nessun rinnovamento e la Nazionale ne soffre molto, speriamo cambi presto.