Secondigliano – Ancora un episodio di violenza all’interno del carcere di Secondigliano: si è verificato nella giornata di ieri quando un detenuto di origine marocchina, poco più che ventenne e sottoposto al regime previsto dall’art. 14-bis dell’Ordinamento Penitenziario, ha appiccato un incendio nella propria cella.
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L’intervento tempestivo e professionale della Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi, domando le fiamme e mettendo in sicurezza il reparto. Durante le successive operazioni di trasferimento e perquisizione personale – finalizzate ad accertare l’eventuale possesso di altri accendini o oggetti pericolosi – il detenuto ha aggredito violentemente alcuni agenti e l’ispettore di sorveglianza, causando il ferimento di più operatori.
Due dei quattro poliziotti aggrediti ricorsi alle cure mediche hanno riportato una prognosi per 10 giorni.
Tensione anche nel Padiglione T2
L’episodio fa seguito a un altro momento critico avvenuto nella giornata di ieri presso il Padiglione T2, dove il personale penitenziario ha gestito con prontezza una situazione di tensione interna.
La Confederazione Sindacati Penitenziaria (CON.SI.PE.) esprime piena solidarietà e vicinanza ai colleghi coinvolti, sottolineando l’urgenza di adottare misure concrete a tutela della sicurezza di chi opera negli istituti.
“Quanto accaduto dimostra ancora una volta l’importanza di fornire agli operatori strumenti moderni e non letali, come il taser, per affrontare interventi complessi senza mettere a rischio l’incolumità del personale e dei detenuti”, dichiara Bruno Faraldo, dirigente regionale Campania di CON.SI.PE.
E poi aggiunge: “La nostra organizzazione chiede da tempo che anche in ambito penitenziario venga autorizzato l’uso del taser, in modo controllato, per ridurre il rischio di colluttazioni e aggressioni”.
Sui due episodi di violenza è intervenuto anche il Vicepresidente nazionale CON.SI.PE., Luigi Castaldo, che aggiunge:“Con l’arrivo del caldo, le criticità nelle strutture penitenziarie – spesso obsolete e prive di adeguati impianti – diventano ancora più difficili da gestire. Urgono strategie deflattive per alleggerire la pressione sugli istituti e ridurre i livelli di tensione.
Il personale di Polizia Penitenziaria è in prima linea, spesso in luoghi non progettati per le alte temperature, e ha bisogno di strumenti efficaci, come il taser già in uso presso altri Corpi dello Stato, per garantire sicurezza e prevenire episodi di violenza”.
Il sindacato CON.SI.PE. rinnova il proprio impegno a favore della sicurezza degli agenti e a sostegno di un sistema penitenziario che tuteli sia il personale che l’ordinato svolgimento della vita detentiva. Il sindacato ribadisce la disponibilità a un confronto costruttivo con l’Amministrazione Penitenziaria per individuare soluzioni concrete e sostenibili.
Articolo pubblicato il giorno 15 Giugno 2025 - 08:01