Scafati – Un container dismesso, all’interno di un terreno confiscato dallo Stato, nascondeva una raffineria clandestina di crack.
A scoprirla sono stati i Carabinieri di Torre Annunziata, insospettiti da alcuni movimenti sospetti di presunti acquirenti. L’irruzione ha rivelato un vero e proprio laboratorio per la produzione di droga, perfettamente attrezzato.
In manette è finito Matteo Albano, personaggio noto alle forze dell’ordine e legato alla famiglia criminale dei cosiddetti Benedetti di Scafati.Potrebbe interessarti
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L’uomo, pluripregiudicato per reati legati allo spaccio e per associazione a delinquere, è stato arrestato in flagranza ma, con una decisione destinata a far discutere, è stato rimesso in libertà all’esito della direttissima. Il giudice ha disposto per lui il solo obbligo di dimora fuori dal Comune di Scafati. Albano è assistito dall’avvocato Gennaro De Gennaro.
Arrestato il noto pregiudicato Matteo Albano della famiglia dei "Benedetti"
La scoperta del laboratorio rappresenta un nuovo colpo al traffico di stupefacenti che continua a crescere nel territorio dell’Agro nocerino-sarnese, dove l’allarme crack si fa sempre più grave.
Ma la scarcerazione dell’uomo ha sollevato forte preoccupazione tra i residenti e negli ambienti investigativi, che temono una ripresa immediata delle attività illecite. Le indagini dei carabinieri proseguono per individuare eventuali complici e altri snodi della rete di spaccio.
Commenti (1)
E’ strano che una persona come Matteo Albano venga rimesso in libertà dopo un arresto per reati gravi. Questo potrebbe portare a nuovi problemi nel territorio, visto che il traffico di droga è un problema serio.