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Santa Maria Capua Vetere, le telecamere di Rai 3 in Tribunale: in aula il caso dell’aggressione al professore Morelli

In aula il caso dell'aggressione al professore Morelli
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Santa Maria Capua Vetere – Le telecamere della trasmissione “Un giorno in Pretura”, in onda su Rai 3, sono entrate ieri nell’aula del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per documentare l’udienza del processo a carico di Amedeo Di Maro, 50 anni, accusato di una violenta aggressione ai danni del professor Giuseppe Morelli, docente e vice preside dell’Istituto comprensivo “Gallozzi”. A seguire l’udienza la giornalista Antonella Nafra.

L’imputato, difeso dall’avvocato Giuseppe Foglia, è stato rinviato a giudizio a seguito delle indagini condotte dal Commissariato di Polizia locale e coordinate dal pubblico ministero Armando Bosso, presente in aula. L’accusa è lesioni personali aggravate ai danni di un pubblico ufficiale, in riferimento al ruolo istituzionale ricoperto dal docente.

I fatti

L’aggressione risale a circa un anno e mezzo fa. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Di Maro si introdusse con violenza all’interno del plesso scolastico dove era iscritta sua figlia, agendo con furia nei confronti del professore Morelli, colpendolo con un violento pugno al volto. Le lesioni riportate dal docente furono gravi: 80 giorni di prognosi, a causa di un trauma al bulbo oculare.

Stando alle indagini, Di Maro avrebbe agito per un errore di persona, credendo che il professore Morelli fosse un altro docente, accusato da alcuni studenti di aver infastidito sua figlia. L’episodio si consumò mentre alcuni genitori protestavano all’interno dell’istituto.

I testimoni

Durante l’udienza, sono stati ascoltati alcuni testimoni oculari. Il professor Antonio Letizia, docente dello stesso istituto, ha riferito di aver visto con chiarezza Di Maro colpire violentemente Morelli al volto e di essere stato a sua volta strattonato dall’aggressore. Ha inoltre spiegato che, in quel momento, nell’edificio vigeva una rigorosa regolamentazione degli spostamenti degli studenti, non riuscendo a spiegare la presenza della classe 3ª F nel luogo dell’aggressione.

Successivamente è stata sentita la professoressa Chiara Martini, che ha ammesso di essere stata sottoposta a procedimento disciplinare da parte del Provveditorato per quanto accaduto durante la sua lezione. La docente ha dichiarato di aver autorizzato i contatti telefonici tra studenti e genitori, da cui sarebbe partita la chiamata che ha innescato l’aggressione. Martini ha anche affermato di non essersi accorta della colluttazione né di aver chiesto spiegazioni sull’accaduto al collega aggredito.

La parte civile

A presentare denuncia-querela fu lo stesso professor Morelli, assistito dagli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo, recandosi presso il Commissariato per raccontare i fatti. A seguito delle indagini, Di Maro fu identificato e denunciato. L’avvocato Gaetano Crisileo si è costituito parte civile per ottenere una condanna penale e il risarcimento dei danni.

Le prossime tappe

Nella prossima udienza, fissata per il 9 ottobre davanti alla giudice Alessandra Vona, sarà sentito il professor Giuseppe Morelli, chiamato a raccontare direttamente quanto accaduto. Anche in quell’occasione, è prevista la presenza delle telecamere di Rai 3, che continueranno a documentare il processo.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da Gustavo Gentile il giorno 5 Giugno 2025 - 18:03


1 commento

  1. E’ strano come le situazioni di violenza possano succedere in un posto come una scuola. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso e che i genitori siano piu’ attenti a cosa succede ai loro figli. La sicurezza e importante.

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