Rarreca, il primo festival del libro e di cultura resistente a Caggiano: anteprima con ‘O Zulù dei  99 Posse

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Nel suggestivo borgo di Caggiano, tra gli spazi di un centro storico intriso di memoria, sabato 31 maggio si è svolta l’anteprima del Rarreca Festival, concepito dai suoi organizzatori – Simona Cafaro, Francesco Castellucci, Giancarlo Piacci e Marco Raio – come il primo festival di cultura resistente, volto a creare connessioni e dialogo sul territorio.

Lo ha precisato Francesco Castellucci nell’introduzione alla presentazione di Luca Persico – ‘O Zulù, ospite della serata con il suo libro autobiografico Vocazione rivoluzionaria: «Il festival vuole essere una serialità di incontri in un contesto in cui fare comunità significa relazionarsi all’esterno con tutto il proprio impianto radicale».

Rarreca, nome della manifestazione, richiama il concetto di radice, esprimendo il legame profondo con il territorio. La comunità diventa così parte integrante di una celebrazione artistica che, dialogando con il passato e i suoi spazi intrisi di storia, apre nuovi percorsi per il futuro.

L’area dedicata all’evento ha permesso al pubblico di immergersi completamente nella realtà del luogo, inclusa quella dimenticata. Tra gli elementi più significativi, il baretto ormai chiuso, un tempo punto di ritrovo degli abitanti della zona storica, con i suoi arredi e scaffali che evocano l’atmosfera autentica dei bar di una volta.

La piazzetta del centro storico, dominata dalla suggestiva Chiesa del SS. Salvatore – monumento che sublima arte e fede in una perfetta fusione – si è animata di fervore artistico. Un vivace allestimento e la diffusione di una piacevole musica hanno accompagnato l’atmosfera, rendendo la serata un’esperienza coinvolgente.

Lo scrittore napoletano Giancarlo Piacci e  Francesco Castellucci, hanno accolto lo storico frontman dei 99 Posse, Luca Persico, dando vita ad un dialogo ricco di spunti di riflessione sulla sua autobiografia non autorizzata, Vocazione rivoluzionaria. Un libro con cui, dopo dieci anni di riflessione, l’artista ha voluto tradurre in prosa il viaggio artistico e politico del suo vissuto, proponendosi come memoria collettiva di un’epoca che ha profondamente segnato la sua generazione.

Luca Persico ha dichiarato che, dismessa la stesura di  testi in rima per le canzoni, ha sentito l’esigenza di continuare ad esprimersi. Per lui, la scrittura è quasi un atto curativo, un modo per dare senso alle esperienze vissute, e documentare determinati movimenti culturali affinché non vengano dimenticati. Il numero 99, presente nel nome del suo gruppo, simboleggia le lotte, le scelte e anche gli errori compiuti nel corso degli anni.

Durante l’incontro, ‘O Zulù è stato un fiume in piena. Guidato da una passione ancora impetuosa, ha catalizzato l’attenzione dei presenti con un racconto vivido e dettagliato, scandito dall’emozione. Sulla base delle articolate domande dei relatori, ha ripercorso il senso di smarrimento vissuto negli anni ’80 di fronte alla cultura dominante. Un disagio che, negli anni del liceo, culmina nella scoperta del Rock e della contestazione politica.

L’esperienza chiave è il viaggio di studio a Dublino, che gli apre le porte del punk e gli rivela il potere della musica come strumento di protesta sociale. A fare da substrato a questa scoperta, il celebre brano degli U2, Sunday Bloody Sunday.

Il racconto dell’artista è stato decisamente avvincente, specie mentre illustrava la tensione artistica e personale che ha segnato il vissuto dei 99 Posse. Una storia di lotte condotte con lucidità e determinazione, animate da un profondo senso di giustizia. Un impegno che, dopo il G8 di Genova 2001, li ha spinti fino in Palestina, diventando uno dei punti cruciali della loro militanza.

Il racconto del momento in cui evitarono il checkpoint controllato dall’IDF, passando attraverso un palazzo bombardato, è stato reso con una forza narrativa che tradiva l’intensità di un’esperienza ancora viva. La foga con cui Persico ha descritto quei giorni ha trasmesso sensazioni realistiche, coinvolgendo il pubblico in un viaggio tra memoria e resistenza.

L’anteprima del festival ha poi sancito l’incontro tra letteratura e tradizione gastronomica, dando vita ad un’esperienza anche sensoriale. La Pro Loco ha preparato con maestria fumanti piatti di pasta e patate, permettendo ai presenti di assaporare il piacere della tavola e, al tempo stesso, celebrare l’identità di Caggiano. Cultura resistente e cucina locale si sono intrecciate in un connubio straordinario, calando la serata tra memoria, sapori e profumi che raccontano la storia del territorio.

La cultura resistente, in cui il Rarreca Festival si identifica, si intreccia perfettamente con il messaggio dell’ospite, che afferma con decisione come l’espressione artistica sia un atto di resistenza e consapevolezza, capace di rinnovarsi attraverso il racconto senza piegarsi al tempo. In quest’ottica, lo spettacolo che ha concluso la serata, Vio-lenti, ha amplificato questa fusione di idee.

Luca Persico ha declamato i testi delle storiche canzoni del gruppo, accompagnato dal violino evocativo di Caterina Bianco, regalando delle vere e proprie emozioni. La chiusura, con un raffinato riarrangiamento di Curre curre uagliò, ha dato ulteriore forza e senso all’incontro tra l’artista e la finalità perseguita dagli organizzatori del festival. Il risultato, come sottolineato da Castellucci, è stato espressivo e profondo: «Il violino di Caterina Bianco è un crogiuolo di suoni, effetti e vibrazioni, attraverso i quali i testi interpretati da “O Zulù” diventano materiale poetico di spessore, tra rabbia, ragione, riflessività intima e lirica.»

Il Rarreca Festival rinnova l’appuntamento il 5 e 6 luglio, invitando il pubblico a immergersi in un’atmosfera culturale che celebra l’appartenenza e la condivisione. Un’esperienza tra memoria e futuro, che evoca leradici profonde e la forza della resistenza, per dare vita ad un dialogo autentico e sempre in evoluzione.

Qui di seguito il programma ed i link utili a seguirne gli eventi, nonché a dare sostegno all’iniziativa.

Rarrǝca, Caggiano Book Festival

PROGRAMMA RARRƏCA FEST 2025

IL CUORE DEL FESTIVAL 5/6 LUGLIO 2025

Sabato 5 Luglio 2025

ore 16:00 

apertura del festival a cura del collettivo 

Rarrǝca

ore 16:30 laboratorio di disegno per bambini a cura di   E. Sabatino; (*)

ore 16:30

laboratorio d’ improvvisazione a cura della Compagnia di teatro la Vallée de l’egrenne – 

essere comunità – bell hooks;

ore 18:30 

Narhval  presentazione della mostra Jole Tognelli;

ore 19:00

Compagnia del Mantello mini-spettacolo Amattori; (*)

ore 19:30  Sabrina Efionayi presenta Padrenostro, Feltrinelli 2024;

ore 20:30   Presentazione  mostra  Dylan Dog( Bonelli Editore);

ore 2 Concerto [] / Dj set.

Domenica 6 Luglio 2025

ore 12:00   Francesco D. Giannino presenta Kunda, Compagnia del Mantello 2025 (*)

ore 12:30  Manuel Miranda presenta Blancòn, Scarenz Editore 2025; (*)

ore 16:30  Claudio Metallo presenta Calypso Hotel,  Marotta&Cafiero 2025

ore 18:30  Wu Ming 1 presenta Gli uomini pesce,  Einaudi 2024.

(*) Rarrǝca Kids info: rarrfest@gmail.com

sostieni il Rarrǝca: 

rarrfest@gmail.com

https://sostieni.link/37587

[https://www.produzionidalbasso.com]

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 4 Giugno 2025 - 19:14

Annamaria Cafaro

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Annamaria Cafaro

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