Esce “L’Aria è Voce”, il nuovo brano che celebra la tradizione partenopea. Due voci simbolo della napoletanità tornano a incrociarsi in musica per dare nuova vita alla canzone classica napoletana.
Lina Sastri e il tenore Pasquale Esposito pubblicano oggi il brano inedito “L’Aria è Voce”, un duetto che segna il ritorno dell’attrice e cantante sulla scena discografica internazionale.
Il brano, scritto da Esposito insieme a Tony Aprile (che firma anche l’arrangiamento), e prodotto dal maestro Ettore Gatta, è un omaggio sentito alla lingua e alla tradizione musicale napoletana, interpretata con autenticità e passione. Cantato interamente in napoletano, “L’Aria è Voce” si propone come un ponte tra passato e presente, in cui la voce diventa memoria viva e strumento di identità culturale.
Il videoclip, disponibile su YouTube, è stato girato all’interno dello storico Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, e vede la partecipazione del sassofonista Pasquale Di Nunzio. Un’ambientazione suggestiva che accompagna visivamente l’intensità del brano, sospeso tra emozione, radici e poesia.
«È al passato che dobbiamo ispirarci per scrivere un futuro migliore», spiega Pasquale Esposito, autore del brano, che ha voluto accanto a sé Lina Sastri per interpretare un’opera che omaggia Napoli e la sua eredità musicale. «La canzone napoletana classica – aggiunge – è una palestra formidabile per chiunque voglia intraprendere la carriera nel belcanto. Non a caso, Caruso stesso traeva ispirazione dai vicoli del suo quartiere prima di salire sul palco del Metropolitan».
Anche Lina Sastri sottolinea l’universalità e l’intramontabilità della musica napoletana: «La bellezza non passa mai. Le mode vanno e vengono, ma la musica della nostra terra resta. È un’energia unica che appartiene a chi nasce qui, tra cielo, mare e terra. Io ho la fortuna di esserne parte. La mia classica del cuore? Tutta pe’ mme, che mi ricorda la voce di mia madre».
Il duetto si fa anche riflessione sulle nuove generazioni e sul rischio che la memoria culturale venga smarrita: «Oggi i giovani – osserva la Sastri – vivono in un presente spesso scollegato dalle radici. I social hanno cambiato il modo di esprimersi e, a volte, svuotato la creatività. Ma Napoli ha dentro di sé il passato, il presente e il futuro: bellezza, miseria, nobiltà, ironia e dolore. Spero che anche le nuove generazioni riescano a sentire questa profondità e ritrovare il senso dello stare insieme».
Con “L’Aria è Voce”, Lina Sastri e Pasquale Esposito non si limitano a cantare Napoli, ma la rendono ancora una volta protagonista di un viaggio musicale che parla al cuore e attraversa i confini. Un’opera che rinnova, con grazia e intensità, l’eredità della melodia napoletana nel mondo.
Articolo pubblicato il giorno 16 Giugno 2025 - 13:10