NAPOLI – Orologi di lusso mai consegnati, spedizioni fantasma verso la base Nato di Gricignano d’Aversa, conti bancari gonfiati e un sistema ben oliato per aggirare il fisco. La Cassazione ha messo il sigillo finale su uno dei più sofisticati schemi fraudolenti degli ultimi anni: il sequestro da oltre 21 milioni di euro a carico di Maria Rosaria Sticco e Antonio Peluso, ex dipendenti della Ferrari Spa e della Malca-Amit Italy, è stato confermato.
La truffa ruotava attorno a una finta triangolazione internazionale.Potrebbe interessarti
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Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno portato alla luce almeno 64 operazioni sospette tra il 2020 e il 2024. Una parte messa in piedi mentre i due indagati lavoravano per Ferrari Spa, il resto proseguito con la stessa meticolosità attraverso la Malca-Amit. A tenere insieme il sistema, la falsificazione sistematica dei documenti doganali, l’uso di identità fittizie e una rete parallela di clienti selezionati.
Il sequestro milionario – disposto inizialmente dal gip di Busto Arsizio e già passato al vaglio del Tribunale del Riesame – include conti correnti, gioielli, denaro contante e immobili. L’ultimo tentativo di bloccarlo è fallito in Cassazione: secondo la Suprema Corte, il rischio di dispersione patrimoniale era concreto, e la trama del raggiro sufficientemente provata da giustificare il blocco dei beni.
Commenti (1)
E’ strano come questa situazione sia stata capito solo ora, ma forse le autorita non hanno controllato bene prima. C’è bisogno di piu attenzione su questi casi per prevenire frodi che danneggiano l’economia.