Napoli – “Siamo stanchi di essere trattati come periferia dimenticata”. È questo il messaggio forte e chiaro lanciato dai residenti della Municipalità 8 – che comprende Piscinola, Marianella, Chiaiano e Scampia – scesi in piazza nel pomeriggio di ieri per protestare contro l’interruzione del servizio della Linea 1 della metropolitana nel tratto Piscinola–Chiaiano–Frullone.
La mobilitazione, organizzata dalla criminologa e scrittrice Francesca Esposito, ha animato la stazione capolinea della metro, diventata per alcune ore il simbolo di un disagio collettivo che coinvolge migliaia di cittadini.
“La chiusura di un tratto così essenziale rappresenta un danno enorme alla nostra quotidianità”, hanno denunciato i manifestanti, chiedendo risposte concrete e tempi certi per il ripristino del servizio.
Una rete che isola le periferie
I cittadini hanno sottolineato come il trasporto pubblico rappresenti un’infrastruttura vitale per chi vive nelle aree collinari del capoluogo: studenti, lavoratori e anziani sono tra le categorie più penalizzate da uno stop che acuisce l’isolamento sociale ed economico dei quartieri già fragili.
“Il blocco della metro aggrava un senso di marginalità cronica – hanno spiegato – rendendo ancora più complicati gli spostamenti e costringendo molti a ricorrere a mezzi alternativi, spesso costosi e inefficienti”.
Mancanza di informazioni e appello alle istituzioni
Al centro della protesta anche la scarsa chiarezza sulla durata dell’interruzione e sulle modalità del ripristino. “Non abbiamo notizie ufficiali, né un calendario di riferimento: una situazione inaccettabile”, hanno dichiarato i residenti, rivolgendo un appello urgente alle istituzioni affinché intervengano con misure rapide e strutturali.
Durante il presidio, un ringraziamento è stato rivolto al vicepresidente del Consiglio comunale di Napoli, Salvatore Guangi, per “la sua costante attenzione alle istanze del territorio”. Presente anche un presidio delle forze dell’ordine, che ha garantito il regolare svolgimento della manifestazione.
La protesta si è conclusa in modo pacifico, ma il messaggio dei quartieri collinari è chiaro: “Non accetteremo più di essere cittadini di serie B”.
Articolo pubblicato il giorno 22 Giugno 2025 - 18:44