Oltre mille persone hanno sfilato domenica 2 giugno per le strade del Vomero, a Napoli, per denunciare il massacro in corso nella Striscia di Gaza.
Il corteo, organizzato dal Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio, ha visto la partecipazione di numerose realtà pacifiste e gruppi impegnati nella solidarietà con il popolo palestinese, tra cui le comunità palestinesi locali, diverse sezioni dell’ANPI, la rete NoBox e vari centri sociali.
Tra bandiere palestinesi e performance dal forte impatto visivo — come quella di alcuni manifestanti vestiti di bianco con finte macchie di sangue — i partecipanti hanno percorso le vie pedonali del quartiere accompagnati da suoni di allarmi, droni e bombardamenti, a evocare simbolicamente le condizioni di vita sotto assedio a Gaza.
Secondo gli organizzatori, l’intervento militare israeliano ha già causato la morte di oltre 50.Potrebbe interessarti
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Durante il flash mob sono intervenuti diversi attivisti, tra cui Padre Alex Zanotelli, che ha condannato le logiche del “suprematismo bianco” e rilanciato l’appello alla campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) nei confronti di Israele.
La piazza ha chiesto lo stop immediato alle triangolazioni commerciali che coinvolgono l’Italia nel traffico di armi con Tel Aviv e la cancellazione degli accordi militari, economici e accademici firmati con il governo Netanyahu nel marzo 2023.
Nel giorno della Festa della Repubblica, che secondo la Costituzione “ripudia la guerra”, Napoli ha scelto di marciare non tra le parate militari, ma al fianco del popolo palestinese, invocando pace, giustizia e libertà per tutti i popoli.
Commenti (1)
La manifestazione a Napoli era molto importante per far sentire la voce dei popoli oppressi, ma ci sono stati anche momenti di tensione tra i partecipanti e le forze dell’ordine che non dovrebbero succedere in una situazione di pace.