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Napoli, esplosione al ristorante: aperta un’inchiesta

La vittima è Giovanni Scala 57 anni, cognato del titolare del ristorante "da Corrado"
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Napoli – E’ stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Napoli, sull’esplosione che nella prima serata di ieri ha causato la morte di un uomo di 57 anni e il ferimento di altre 4 persone tra cui una donna ricoverata in gravi condizioni all’Ospedale del Mare.

La fortissima esplosione, partita da un deposito di bombole, descritta dai residenti come “una bomba”, ha squarciato ieri sera il silenzio di via Peppino De Filippo, nel centro antico di Napoli, a ridosso di via Foria.

La vittima è Giovanni Scala 57 anni, cognato del titolare del ristorante “da Corrado” che si trova poco distante. Il suo corpo è stato estratto dalla macerie sono a notte inoltrata mentre i vigili del fuoco hanno continuato a lavorare per mettere in sicurezza l’area. Ora partiranno gli accertamenti per stabilire le cause e le responsabilità.

La deflagrazione ha causato danni all’edificio con due appartamenti inagibili, danni anni al vicino ristorante “A figlia d’o marenaro” e in maniera particolare ai nuovi locali dell strurra che doveva essere aperta tra pochi giorni ma anche ai locali al piano superiore del risorante Vip di Giuseppe Scicchitano, figlio di Assunta Pacifico.

Le testimonianze dei residenti: “Sembrava un attentato, una bomba”

Le testimonianze dei residenti sono drammatiche e cariche di terrore. “Ero nel mio ufficio, stavo sbrigando delle pratiche, c’erano dei clienti e c’era anche mia figlia. Improvvisamente, ho sentito uno scoppio fortissimo ed è diventato tutto nero, sentivo mia figlia piangere, urlare”, racconta Maria Carmela, 40 anni, il cui ufficio si trova nello stesso edificio, separato dal deposito solo da un portone.

La donna, chiudendo la porta per fortuna in quel momento, si è salvata per miracolo: “improvvisamente non si è capito più niente”.

Denise, 26 anni, abitante nel palazzo di fronte – che ha subito danni, in particolare ai balconi del primo piano – descrive la scena con parole che evocano uno scenario di guerra: “Ho sentito una botta, fortissima. Una botta come se fosse stata una bomba, ha tremato tutto il palazzo, tutti i vetri. Io ho pensato alla guerra, alla base Nato, perché è stata una cosa che non si può descrivere”.

La madre di Denise, Nunzia, aggiunge: “Una deflagrazione violenta, fortissima. Noi abitiamo dall’altra parte del palazzo e da lì abbiamo visto il fumo e poi una nube enorme, si è fatto tutto bianco. Non si vedeva più. Come l’ultimo dell’anno”.

Tutti concordano nel descrivere un’esplosione eccessivamente potente per essere stata causata da una singola bombola, e sui volti dei testimoni rimane impressa la paura, l’inevitabile tensione di aver percepito quell’onda d’urto “nello stomaco all’improvviso”.

Il cordoglio del Sindaco: “Accertare le responsabilità”

Il bilancio attuale è di un morto e quattro feriti, di cui una donna in condizioni critiche, ma il timore è che potesse essere “decisamente più pesante”.

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha espresso il suo “profondo dolore per la morte avvenuta a causa del crollo nei pressi di via Foria”. In un messaggio su X (ex Twitter), ha dichiarato: “Come Amministrazione siamo vicini alla famiglia della vittima. Ora vanno accertate le responsabilità dello scoppio, la sicurezza dei cittadini deve sempre essere una priorità”.

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Articolo pubblicato il giorno 26 Giugno 2025 - 07:22

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