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Napoli, è un incensurato legato al clan Contini il giovane pistolero delle Case Nuove

Vincenzo Minichini è considerato legato al gruppo del boss Nicola Rullo 'o nfamone. È accusato ditentato omicidio
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Spari durante la processione, ferito un passante: arrestato 23enne legato alla camorra. È tentato omicidio

Napoli–  Anche se incensurato è considerato dagli investigatori vicino al gruppo criminale del boss Nicola Rullo 'o nfamone, uomo di vertici del clan Contini.

Da ieri la carriera criminale del 23enne Vincenzo Minichini incensurato del quartiere Mercato, è stata bloccato con l'arresto per duplice tentato omicidio aggravato dalle modalità mafiose, porto e detenzione illegale di arma da fuoco.

Secondo le indagini, infatti, fu lui a fare fuoco sulla folla della Processione della Madonna dell'Arco la sera del 13 aprile scorso ferendo gravemente due persone, tra cui un 23enne estraneo ai fatti, che ha perso un occhio.

I fatti risalgono, appunto, alla sera del 13 aprile scorso, domenica delle Palme, tra via Celano e via Tappia, nella zona delle Case Nuove. Una lite tra donne, esplosa in mezzo alla folla durante la processione, ha dato il via a una catena di violenza culminata in una sparatoria in pieno stile camorristico.

Minichini sarebbe intervenuto per difendere due parenti coinvolte nel litigio, una delle quali in contrasto con la moglie di Mauro Russo, imparentata con il giovane ras delle Case Nuove, Emanuele Marigliano, detto “’o nano”.

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I colpi in mezzo alla folla

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Minichini sarebbe tornato armato a bordo di una Panda e avrebbe esploso almeno quattro colpi di pistola ad altezza d’uomo. Uno ha colpito Russo, un altro ha ferito in modo grave un giovane di 23 anni, che stava assistendo alla processione con la famiglia. Il ragazzo, completamente estraneo al litigio, ha perso l’uso di un occhio. Una donna incinta avrebbe anche subito un aborto spontaneo a seguito del caos e dello spavento.

Omertà e consenso social

Nonostante il clima di omertà che ha subito avvolto l’episodio, la polizia è riuscita a ricostruire l'accaduto grazie a intercettazioni ambientali e testimonianze parziali raccolte in ospedale. Decisive anche alcune conversazioni registrate e commenti pubblicati su TikTok da parte di una delle donne coinvolte. In un video, la donna minimizzava le conseguenze della sparatoria: "E che me ne fotte a me... mica voleva colpire quello... doveva essere un altro". Preoccupazioni più per i “like” che per le vittime.

L’inchiesta e l’arresto

A coordinare l’indagine è la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, con il procuratore aggiunto Sergio Amato. L’arresto di Minichini – conosciuto come “’o Chicco” – è stato eseguito dagli uomini della Squadra Mobile, diretti dal primo dirigente Giovanni Leuci e dal vice questore Luigi Vissicchio. Fondamentali anche i filmati delle telecamere di sorveglianza e le intercettazioni raccolte nei giorni successivi al ricovero dei feriti.

Minichini, noto per i suoi legami con il figlio di Roberto Murano, figura vicina ai Contini dell’Arenaccia, è ora accusato di duplice tentato omicidio con aggravante mafiosa e detenzione illegale di arma da fuoco. L’arma utilizzata non è stata ancora ritrovata.

 

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 5 Giugno 2025 - 07:03 - Giuseppe Del Gaudio

Commenti (1)

L’episodio è molto grave e fa riflettere su come la violenza possa esplodere anche in un contesto di festa. È importante che le autorità agiscano per fermare questa spirale di violenza che colpisce innocenti, specialmente giovani.

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