Una maxi inchiesta della Guardia di Finanza ha scoperchiato un presunto sistema fraudolento che avrebbe permesso a decine di soggetti, tra imprenditori e società, di lucrare milioni attraverso crediti fiscali inesistenti. Al centro dello scandalo, che ha già avuto pesanti ripercussioni sportive con la retrocessione in Serie C del club lombardo, ci sono il presidente Massimo Cellino, il Brescia Calcio e il commercialista Marco Gamba.
Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno perquisito la sede della società sportiva e notificato provvedimenti nei confronti di 25 indagati, 11 persone fisiche e 14 società, accusati di riciclaggio e reati tributari. Al centro delle indagini c’è un meccanismo basato sulla creazione e commercializzazione di crediti d’imposta fittizi, per un valore stimato di oltre quattro milioni di euro, poi ceduti a società inconsapevoli o compiacenti — tra cui proprio il Brescia — per ridurre fittiziamente il carico fiscale e contributivo.
Secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza, gli indagati avrebbero utilizzato società di comodo, formalmente attive ma prive di strutture reali, spesso intestate a prestanome con precedenti per reati fiscali. Tra queste figura anche la società Alfieri, con sede dichiarata in via Montenapoleone a Milano, priva di autorizzazioni per operare nel settore finanziario e ritenuta una semplice scatola vuota.
Il commercialista Marco Gamba avrebbe seguito direttamente l’acquisizione dei crediti da parte del Brescia, utilizzati per saldare i contributi previdenziali di febbraio e aprile, poi rivelatisi del tutto inesistenti. Un’operazione che è costata alla società la penalizzazione di otto punti in classifica, risultata determinante per la retrocessione.
Articolo pubblicato il giorno 11 Giugno 2025 - 11:15