Un incendio nei pressi della tratta ferroviaria all’altezza di Caianello ha mandato in tilt il servizio ferroviario tra Napoli e Frosinone.
A pagarne il prezzo, ancora una volta, i passeggeri: lasciati per oltre un’ora e mezza sotto il sole cocente, senza assistenza, acqua o informazioni chiare sul loro destino.
Il disservizio è esploso nel pomeriggio intorno alle 16:30, quando un Intercity partito da Napoli e diretto a Frosinone – passando per Caserta e Cassino – è rimasto bloccato a causa di un incendio che interessava un tratto di linea ferroviaria più avanti. Da quel momento in poi, è stato il caos.
“Fermi sotto il sole, senza una bottiglietta d’acqua, senza sapere nulla. Il treno è stato soppresso, ci hanno detto che un altro convoglio ci avrebbe portato fino a Venafro, ma era già strapieno.
Scene di panico, gente che si spingeva per salire, ma non c’era aria, non si respirava. Il capotreno si è rifiutato di partire e siamo ancora fermi”, ha raccontato una passeggera, esasperata, che ha contattato il deputato Francesco Emilio Borrelli (Avs) chiedendo aiuto.
Sulla vicenda è intervenuto proprio Borrelli, denunciando pubblicamente l’ennesimo caso di malagestione del trasporto ferroviario italiano: “Siamo davanti a una vergogna inaccettabile.
Treni soppressi senza preavviso, nessuna assistenza, cittadini lasciati a sé stessi, trattati senza rispetto. Il ministro Salvini continua a parlare del Ponte sullo Stretto, mentre chi ogni giorno si sposta in treno è costretto a vivere odissee indegne di un Paese civile”.
Il deputato ha poi lanciato un appello al governo: “Prima di pensare a opere faraoniche e propagandistiche, si intervenga per mettere in sicurezza le infrastrutture esistenti. Servono piani di emergenza seri, personale formato e investimenti reali nel trasporto pubblico. Basta con i proclami, servono fatti”.
Nel frattempo, i passeggeri coinvolti restano in attesa di soluzioni, tra rabbia e stanchezza. L’episodio mette ancora una volta in luce le gravi carenze del sistema ferroviario, soprattutto nelle tratte meno centrali, dove spesso mancano assistenza e gestione adeguata delle emergenze.
Articolo pubblicato il giorno 29 Giugno 2025 - 20:04