stefano addeo
Napoli– Stefano Addeo, il professore di tedesco che nei giorni scorsi aveva pubblicato un post augurando la morte alla figlia della premier Giorgia Meloni, ha tentato il suicidio.
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L’uomo, dopo aver avvertito la dirigente scolastica del suo istituto, ha ingerito una forte dose di farmaci. I Carabinieri e i sanitari del 118 lo hanno soccorso a casa, trasportandolo in codice rosso all’ospedale di Nola, dove le sue condizioni non sono ritenute pericolose per la vita.
Dall’ospedale, Addeo ha parlato con l’agenzia di stampa ANSA: “Non ho retto tutto l’accanimento mediatico che c’è stato nei miei confronti. Un’ora fa ho provato a suicidarmi con un mix di psicofarmaci. Ho commesso un errore, ma non dovevo essere crocifisso in questo modo, mi hanno linciato. Ho chiesto scusa, non ce l’ho fatta”.
In una lettera pubblicata da un quotidiano, il docente ha chiesto perdono alla premier: “Le chiedo, se possibile, di potermi incontrare per poterglielo dire guardandola negli occhi”. Ammette: “Non c’è giustificazione possibile per le parole scritte. Mi assumo ogni responsabilità, anche se mai avrei voluto augurare la morte a una bambina. È stata una frase infelice, inadeguata, inaccettabile, che non mi rappresenta né come uomo né come educatore”.
Riferendosi alla sua situazione personale – il rapporto con la madre anziana e il dolore per quanto accaduto – ha aggiunto: “So bene che nulla può cancellare il male fatto. Solo la verità, il pentimento e il rispetto possono servire, ora”.
Il post incriminato, in cui Addeo paragonava il destino della figlia di Meloni a quello di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa dall’ex fidanzato ad Afragola, aveva scatenato un putiferio. Dopo le scuse pubbliche, il professore ha ceduto al peso delle critiche, arrivando al gesto estremo. Ora, mentre è sotto osservazione in ospedale, resta da capire quali conseguenze avrà sul piano disciplinare e giudiziario.
Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca”
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La situazion è davvero complicata e triste, ma non credo che augurare la morte sia mai una buona idea. È importante riflettere sulle parole che usiamo e su come possano impattare gli altri. Speriamo che possa trovare un modo per superare questo momento difficile.